Nonostante la pioggia e il vento sempre contro il cemento. Con questa frase i cittadini dei comitati civici
e ambientalisti hanno concluso la protesta davanti a Palazzo di Giustizia di
Milano mercoledì 22 Maggio 2024. Con l’intento di non lasciar passare sotto
silenzio un fatto gravissimo per Milano, se verrà approvata la norma cosiddetta
“salva grattacieli” o “salva Milano” che potrebbe essere contenuta nella
conversione del decreto “salva casa” del Ministro Savini, i comitati si sono
dati appuntamento davanti al Palazzo di Giustizia, srotolando uno striscione
lungo una ventina di metri e recante la scritta “NO CONDONO SALVA GRATTACIELI”. Sotto una pioggia battente, un nutrito gruppo di
cittadini, di esponenti di Comitati, di associazioni, di organi di stampa si
sono radunati per protestare nei riguardi di quello che di fatto è un condono
edilizio e per manifestare il proprio appoggio all’attività della Procura che
sta indagando su presunti abusi edilizi e illeciti amministrativi. Un colpo di
spugna vergognoso su cui il Consiglio comunale milanese è rimasto silente e che
dovrebbe invece rigettare con sdegno. Come vergognoso è fermare l’attività
della Procura quando indaga su degli illeciti. Per questo, anche il Presidente
della Repubblica si è pronunciato e ha agito per fermare tale norma, che sarà
ristudiata e ripresentata, certo con tempi più lunghi, ma il pericolo di una
sua approvazione non è ancora scongiurato. Il compito di una amministrazione,
hanno ribadito i rappresentanti dei comitati, quando ci sono degli
stravolgimenti urbanistici, è di studiare un piano attuativo, prevedendo tutti
i servizi necessari ai nuovi residenti, riguardanti l’ambiente, l’istruzione e
la mobilità. Così come incassare i dovuti oneri di urbanizzazione per tali
servizi.
Invece a Milano si è favorito l’interesse dei
costruttori rispetto a quello dei cittadini. Questo è politicamente ed
eticamente grave. Il Sindaco Sala e il suo Assessore Tancredi
adesso fanno le vittime, dopo aver permesso di costruire qualunque cosa in una
Milano che ha il triste primato di consumo di suolo (il 60% del suolo milanese
è ormai edificato) e non aver incassato per anni gli adeguamenti degli oneri di
urbanizzazione (su questo pende un ricorso alla Corte dei Conti). Il Sindaco di
centrosinistra Sala si sarebbe quindi accordato col Ministro di centrodestra
Salvini per cancellare così i presunti abusi edilizi al centro delle indagini
della Procura e non mettere a rischio gli investimenti immobiliari in città. Investimenti
immobiliari che per la gran parte riguardano residenze che ben pochi milanesi
potrebbero acquistare. Come se Milano fosse un unico grande cantiere di lusso e
per questo si dovesse permettere a chi costruisce (e a chi vuole guadagnare coi
fondi) di spadroneggiare sulla città. Infischiandosene dei cittadini, della
loro salute, del loro benessere, della salvaguardia del loro ambiente e dei
loro reali bisogni abitativi. Irene Pizzocchero Rete dei Comitati della
Città Metropolitana di Milano