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venerdì 24 maggio 2024

IRRIDUCIBILI CONTRO LA SPECULAZIONE
 


Nonostante la pioggia e il vento sempre contro il cemento.
Con questa frase i cittadini dei comitati civici e ambientalisti hanno concluso la protesta davanti a Palazzo di Giustizia di Milano mercoledì 22 Maggio 2024. Con l’intento di non lasciar passare sotto silenzio un fatto gravissimo per Milano, se verrà approvata la norma cosiddetta “salva grattacieli” o “salva Milano” che potrebbe essere contenuta nella conversione del decreto “salva casa” del Ministro Savini, i comitati si sono dati appuntamento davanti al Palazzo di Giustizia, srotolando uno striscione lungo una ventina di metri e recante la scritta “NO CONDONO SALVA GRATTACIELI”. 
Sotto una pioggia battente, un nutrito gruppo di cittadini, di esponenti di Comitati, di associazioni, di organi di stampa si sono radunati per protestare nei riguardi di quello che di fatto è un condono edilizio e per manifestare il proprio appoggio all’attività della Procura che sta indagando su presunti abusi edilizi e illeciti amministrativi. Un colpo di spugna vergognoso su cui il Consiglio comunale milanese è rimasto silente e che dovrebbe invece rigettare con sdegno. Come vergognoso è fermare l’attività della Procura quando indaga su degli illeciti. Per questo, anche il Presidente della Repubblica si è pronunciato e ha agito per fermare tale norma, che sarà ristudiata e ripresentata, certo con tempi più lunghi, ma il pericolo di una sua approvazione non è ancora scongiurato. Il compito di una amministrazione, hanno ribadito i rappresentanti dei comitati, quando ci sono degli stravolgimenti urbanistici, è di studiare un piano attuativo, prevedendo tutti i servizi necessari ai nuovi residenti, riguardanti l’ambiente, l’istruzione e la mobilità. Così come incassare i dovuti oneri di urbanizzazione per tali servizi.



Invece a Milano si è favorito l’interesse dei costruttori rispetto a quello dei cittadini. Questo è politicamente ed eticamente grave.
Il Sindaco Sala e il suo Assessore Tancredi adesso fanno le vittime, dopo aver permesso di costruire qualunque cosa in una Milano che ha il triste primato di consumo di suolo (il 60% del suolo milanese è ormai edificato) e non aver incassato per anni gli adeguamenti degli oneri di urbanizzazione (su questo pende un ricorso alla Corte dei Conti). Il Sindaco di centrosinistra Sala si sarebbe quindi accordato col Ministro di centrodestra Salvini per cancellare così i presunti abusi edilizi al centro delle indagini della Procura e non mettere a rischio gli investimenti immobiliari in città. Investimenti immobiliari che per la gran parte riguardano residenze che ben pochi milanesi potrebbero acquistare. Come se Milano fosse un unico grande cantiere di lusso e per questo si dovesse permettere a chi costruisce (e a chi vuole guadagnare coi fondi) di spadroneggiare sulla città. Infischiandosene dei cittadini, della loro salute, del loro benessere, della salvaguardia del loro ambiente e dei loro reali bisogni abitativi.
Irene Pizzocchero
Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano