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giovedì 9 maggio 2024

LETTERA ALLA CITTÀ
di Vincenzo Pezzella Dedalus
 

… come potevamo dare voce solo al canto!                    
 
Milano. Il sonno della ragione genera mostri quanto il silenzio della poesia lascia voce solo ai massacri; è il tempo di Gaza è il tempo di Rafa del Donbass, è il nostro tempo! Sono i nuovi Eloim vecchi e nuovi banchieri di una lotta di classe mai finita, ora solo più verticalizzata, e condotta dalle élite tecno-finanziarie contro tutti i popoli, quella che ci chiama alla sopravvivenza dell’intero pianeta.
La Storia è oggi! Non tollera né ignavia né inazione! Il processo di narcotizzazione consumistica, come preannunciata da Pier Paolo Pasolini, è compiuto. La società è zombizzata! Incatenata in una moderna caverna platonica ha ceduto, ingannata, alla colonizzazione della propaganda di un totalitarismo planetario, accogliendo i dispositivi digitali nell’alimentazione tossica del proprio sangue e della creatività del proprio cervello come un rinato olimpo di téoi. Tutto, della società civile e delle conquiste dei popoli, è stato messo in discussione, azzerato nella condotta di un “Fabianesimo” che si dichiara senza veli, superiore eugeneticamente per il solo fatto d’aver saccheggiato e depredato la quasi totalità delle risorse e ricchezze del mondo.
I processi di formazione, i diritti sociali, la Costituzione sono stati sabotati dall’interno per decenni; e ciò è stato possibile perché la società civile mancava del suo dibattito della sua vigile dialettica del pensiero libero; la cultura ha abdicato alla società dei consumi prima e virtuale poi, privando le nuove generazioni di quell’orientamento e guida nei ruoli e nel sapere che è proprio della paideia della vita. Chi ha svolto questo ruolo in questa città? Chi si ritiene responsabile di ciò? Perché la città è muta e opportunista, peggio collaborazionista del potere che la tiene incatenata e in schiavitù morale in servigio, assoggettati in sudditanza? Le Università, le Associazioni, gli intellettuali, gli artisti e tutti i luoghi di formazione si sono venduti al confort contemporaneo all’indottrinamento digitale? Un moto di dignità è seppellito nel più profondo nihilismo? Certo non è facile resistere alla sirena egoica e autoreferenziale del sistema di massa del mondo contemporaneo, alla seduzione di una permanente visibilità da self perennemente turistico senza luogo e senza tempo; una “guida” formativa, intellettuale e politica a questo compito chiamata è stata assente.
E così un incantesimo mortale insinuatosi, con sistemi di militarizzazione, costrizione sanitaria e di digitalizzazione ingannevole, ha corrotto, con pochi spiccioli dati ai carcerieri, quasi l’intero organismo vivente della società, provocando la necrosi che ci porterà alla fine del nostro mondo se non lavoriamo per un risveglio di coloro che hanno conservato una briciola di dubbio, una libertà di pensiero. Milano, città della Resistenza come Napoli, imbavagliata e ostaggio, di quel corpo e di quei padri, non puoi più tollerare un oscurantismo così evidente e vile contro la cultura, la verità, la vita! Manca la voce che si fa parola è ristabilisce il dialogo: il cuore di ogni comunità che si fonda su dignità e rispetto di tutti i suoi componenti. Riprendi il testimone del coraggio e del confronto leale dei tanti che hanno dato il meglio di se stessi nei versi e nell’azione!


 
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Vista Darsena dove vado a pensare 
Sul Naviglio d’acque tra i cormorani 
E i cigni nel gelo dell’inverno i mesi
Del genocidio Palestinese che oggi 
La Storia ci porta armati del Libro i
Nuovi Eloim come un tempo Nibiru
Discese per l’oro nella costellazione
Del sole a stringerci il morso a geni 
E programmati al sacrificio-eterno i
Riti i miti seppellendo ovunque con
La menzogna ogni filo di speranza 
Un LGBTQ passa ora al tramonto di   
Chi qui visse tra le case della Vetra 
E di Dante il ricordo dello Stige e la
Via trattiene in GPS ogni mio verso 
[23 gennaio 2024 - 14:29]