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come potevamo dare voce solo al canto! Milano.
Il sonno della ragione genera mostri quanto il silenzio della poesia lascia
voce solo ai massacri; è il tempo di Gaza è il tempo di Rafa del Donbass, è il
nostro tempo! Sono i nuovi Eloim vecchi e nuovi banchieri di una lotta di
classe mai finita, ora solo più verticalizzata, e condotta dalle élite
tecno-finanziarie contro tutti i popoli, quella che ci chiama alla
sopravvivenza dell’intero pianeta. La
Storia è oggi! Non tollera né ignavia né inazione! Il processo di
narcotizzazione consumistica, come preannunciata da Pier Paolo Pasolini, è
compiuto. La società è zombizzata! Incatenata in una moderna caverna platonica
ha ceduto, ingannata, alla colonizzazione della propaganda di un totalitarismo
planetario, accogliendo i dispositivi digitali nell’alimentazione tossica del
proprio sangue e della creatività del proprio cervello come un rinato olimpo di
téoi. Tutto, della società civile e delle conquiste dei popoli, è stato messo
in discussione, azzerato nella condotta di un “Fabianesimo” che si dichiara
senza veli, superiore eugeneticamente per il solo fatto d’aver saccheggiato e
depredato la quasi totalità delle risorse e ricchezze del mondo. I
processi di formazione, i diritti sociali, la Costituzione sono stati sabotati
dall’interno per decenni; e ciò è stato possibile perché la società civile
mancava del suo dibattito della sua vigile dialettica del pensiero libero; la
cultura ha abdicato alla società dei consumi prima e virtuale poi, privando le
nuove generazioni di quell’orientamento e guida nei ruoli e nel sapere che è
proprio della paideia della vita. Chi ha svolto questo ruolo in questa città?
Chi si ritiene responsabile di ciò? Perché la città è muta e opportunista,
peggio collaborazionista del potere che la tiene incatenata e in schiavitù
morale in servigio, assoggettati in sudditanza? Le Università, le Associazioni,
gli intellettuali, gli artisti e tutti i luoghi di formazione si sono venduti
al confort contemporaneo all’indottrinamento digitale? Un moto di dignità è
seppellito nel più profondo nihilismo? Certo non è facile resistere alla sirena
egoica e autoreferenziale del sistema di massa del mondo contemporaneo, alla
seduzione di una permanente visibilità da self perennemente turistico senza
luogo e senza tempo; una “guida” formativa, intellettuale e politica a questo
compito chiamata è stata assente. E
così un incantesimo mortale insinuatosi, con sistemi di militarizzazione,
costrizione sanitaria e di digitalizzazione ingannevole, ha corrotto, con pochi
spiccioli dati ai carcerieri, quasi l’intero organismo vivente della società,
provocando la necrosi che ci porterà alla fine del nostro mondo se non
lavoriamo per un risveglio di coloro che hanno conservato una briciola di
dubbio, una libertà di pensiero. Milano, città della Resistenza come Napoli, imbavagliata
e ostaggio, di quel corpo e di quei padri, non puoi più tollerare un
oscurantismo così evidente e vile contro la cultura, la verità, la vita! Manca
la voce che si fa parola è ristabilisce il dialogo: il cuore di ogni comunità
che si fonda su dignità e rispetto di tutti i suoi componenti. Riprendi il
testimone del coraggio e del confronto leale dei tanti che hanno dato il meglio
di se stessi nei versi e nell’azione!
* Vista Darsena dove vado a pensare Sul Naviglio d’acque tra i cormorani E i cigni nel gelo dell’inverno i mesi Del genocidio Palestinese che oggi La Storia ci porta armati del Libro i Nuovi Eloim come un tempo Nibiru Discese per l’oro nella costellazione Del sole a stringerci il morso a geni E programmati al sacrificio-eterno i Riti i miti seppellendo ovunque con La menzogna ogni filo di speranza Un LGBTQ passa ora al tramonto di Chi qui visse tra le case della Vetra E di Dante il ricordo dello Stige e la Via trattiene in GPS ogni mio verso [23 gennaio 2024 - 14:29]