Firenze. Egregie candidate, egregi candidati, vi scriviamo in
questo momento, nel mezzo della campagna elettorale per farvi presenti alcuni
gravi problemi nella realizzazione del Passante TAV e perché prendiate
precise posizioni. Il progetto ha molte criticità, tali da rallentare o rendere
precaria la sua realizzazione da ormai quasi 30 anni, ve ne citiamo solo alcuni
conosciuti da tempo e uno che sta emergendo in questi giorni, ma che gli
addetti ai lavori conoscono bene: La stazione ai Macelli è
in una zona ad alta pericolosità idraulica, (qui un articolo sul tema).
Questo accade perché non si è voluto sottoporre a VIA (valutazione di
impatto ambientale) il progetto di Norman Foster di stazione ai Macelli. Al progetto esecutivo
manca il piano di emergenza che valuti anche i rischi idrogeologici. È una
norma di legge che RFI ignora deliberatamente e pretende di realizzarlo dopo la fine dei lavori. Lo scavalco di Castello è
una parte del Passante TAV, è ultimato da circa 12 anni, ma non è stato
collaudato perché non è collaudabile, non è stato impermeabilizzato e, essendo
immerso nella falda, è continuamente infiltrato da acque. Una inchiesta della
Corte dei Conti è in corso. Poche settimane fa è
emerso il rischio che lo scavo sotto viale Lavagnini possa danneggiare la
sede tranviaria appena realizzata. Si sono promessi mille occhi, ma è
incredibile che di questo fatto ci si sia accorti all’ultimo momento. L’attuale
sosta dello scavo è per prevenire imbarazzi prima delle elezioni? La TBM, la macchina che
scava la prima galleria, è ferma dal 17 aprile sotto viale Don Minzoni al Km
2+128, dovrebbe trovarsi al km 3+950, è in ritardo di 1800 metri, circa
180 giorni di scavi previsti, 6 mesi di ritardo; il motivo è che le terre
scavate devono essere depurate da additivi e asciugate perché si possa
realizzare la collina prevista. Tutto questo era stato annunciato da questo Comitato diversi giorni fa, fu negato dai dirigenti di
RFI e Consorzio Florentia nell’assemblea pubblica del 16 maggio scorso, ma era
evidente che la cosa non poteva restare nascosta e ne hanno dato notizia a
Repubblica che ne ha fatto un articolo il 25 maggio. Notizie incomplete e con
reticenze, ma la cosa è dovuta emergere.
Un altro problema sorto è
stata l’insufficienza delle piazzole di stoccaggio a Santa Barbara, dove far
maturare le terre di scavo: “L’inadeguatezza delle
piazzole attuali costituisce una criticità, in quanto, anche laddove fosse
possibile avviare i conferimenti, la limitata capacità delle piazzole non
consentirebbe il regolare sviluppo dei lavori di scavo della galleria. La Commissione di
Collaudo chiede alla Direzione Lavori di effettuare un’analisi di sensitività
che indichi quali sono le ricadute sull’avanzamento della fresa in riferimento
alla capacità delle piazzole di stoccaggio di Santa Barbara e dei tempi di
permanenza del materiale di scavo in esse in base alle indicazioni del protocollo
del MATTM.” Così scriveva la
Commissione di collaudo nel gennaio 2017 e nel 2022 l’Osservatorio Ambientale
di Santa Barbara prescriveva un aumento della capienza delle piazzole. Quello che invece non è
stato preso in considerazione, ma che la bocciatura della VIA da parte della
commissione presieduta allora da Fabio Zita aveva segnalato, era che i
terreni argillosi trattengono l’acqua e non sono idonei a realizzare
una collina se non vengono asciugati con particolari macchine chiamate filtropresse.
I costi di questa operazione sarebbero enormi per oltre un milione di m3 di
detriti. L’alternativa alle filtropresse sarebbe il conferimento delle terre in
discarica con costi superiori dieci volte quelli previsti per il semplice
riutilizzo. Insomma la sosta nello
scavo è dovuta alla mancata asciugatura delle terre che non è stata
considerata; che RFI sostenga che la causa sia il tempo umido è ridicolo, le
piazzole sono coperte proprio per evitare le piogge, il problema è che questo
progetto ha talmente tante falle che sarà improbabile arrivi a fine. È incredibile che
con queste criticità si sia provveduto ugualmente a fare una
gara per affidare i lavori che hanno raggiunto la cifra mostruosa di 2,735
miliardi, cifra destinata sicuramente a crescere già con
i problemi sorti adesso: cantieri fermi significano costi in aumento. È incredibile che
l’Osservatorio Ambientale, partecipato anche dal Comune che ne ha addirittura
la presidenza, non avesse visto o non avesse voluto vedere
il vicolo cieco in cui ci si stava cacciando.
Come candidate/i alla
guida del Comune di Firenze vi chiediamo se davanti ad una situazione simile ha
senso proseguire e se non è il caso di pretendere delle spiegazioni
da chi ha consentito che i lavori riprendessero con questi problemi. La situazione in cui si
trova adesso il Passante Tav è grave. Vi ricordiamo anche dell’analisi costi
benefici del 2019 prevede, se mai si arrivasse alla fine dei
lavori, un danno notevole per i trasporti a Firenze con due stazioni
scollegate tra loro e un sistema irrazionale; il previsto collegamento con people
mover sarà una toppa nel tentativo di rimediare ad un grave errore
urbanistico e trasportistico e saranno comunque ulteriori risorse sprecate. Davanti a trenta anni di
chiacchiere che hanno bloccato lo sviluppo delle ferrovie e un potenziamento
vero del servizio per i pendolari, ancora si può parlare di voler liberare i
binari per i treni regionali? In che anno, in quale secolo potrebbe accadere?
Ancora si vuol continuare con questi lavori infiniti e inconcludenti? Avete mai
sentito parlare di un progetto in superficie per aggiungere gli stessi binari
senza pericoli per gli edifici, con tempi rapidi e dai costi minori? La promessa di lavori
ultimati nel 2029 si dimostra l’ennesima chiacchiera priva di fondamento come
le tante che hanno interessato questo progetto. Se sarete elette/i che
intenzioni avete con le Ferrovie, con la Regione Toscana che ha voluto ad ogni
costo questa infrastruttura, con gli organi tecnici che stanno dimostrando la loro
inefficacia? Gli abitanti di Firenze
meritano risposte concrete dopo decenni di una mobilità disastrosa.
Per favore non diteci che questo Passante è un’opera strategica, a quale
strategia ha risposto finora? Comitato No Tunnel TAV
Firenze