Il filosofo Gabriele Scaramuzza, collaboratore
di “Odissea”,
esprime i suoi legittimi dubbi in merito alle liste europee e ai candidati
impegnati sul tema della pace presenti in alcune di esse. Da parte
nostra ci auguriamo che tutti i candidati favorevoli alla fine del conflitto
siano eletti. In qualunque lista. Caro Angelo, devo ancora decidere come
votare perché da qualunque parte mi giri trovo dei vincitori che non sono
pacifisti. E allora perché non cercare di erodere dall’interno partiti certo
non pacifisti, ma votati da maggioranze prevalenti? E che soprattutto
hanno al loro interno candidati pacifisti. Come si può incidere davvero nelle
cose votando partiti magari esclusi dal parlamento? E c’è un accordo con
partiti gemelli europei? Scusami ma la situazione è veramente complessa e si
deve tener conto di troppe cose insieme. Scrivi: “se voterai Pd è come
votare per i neofascisti di Fratelli d’Italia, per la Lega di Salvini, per i
berlusconiani di Forza Italia, per Renzi, per Calenda e per la santa alleanza
guerrafondaia che ci sta portando al conflitto nucleare”. Non sono d’accordo,
non faccio di tutte le erbe un fascio; non serve esser drastici. Un motto che
tengo sempre presente è: “scorgere le differenze è la passione della
fenomenologia”. Che è poi la forma di filosofia cui sono più vicino. Scusa, ma ho sempre cara la tua
posizione; cerco il modo in cui possa più contare. Gabriele