Carissimi e carissime, in attesa dei risultati vi dò il
risultato. Pace Terra Dignità è, qualunque sia l’esito elettorale, un
germoglio - da seme antico come l'inizio umano, e nuovo come chiede il tempo:
un germoglio di cultura politica e di etica politica, di Pace. Infatti, la
politica appartiene essenzialmente all'etica e non alla meccanica delle forze,
perché è comportamento pro-umano (più o meno riuscito nell’intento, ma sempre
inizio nuovo). E la politica è cultura, coltivazione dell’umano perché si
faccia umano (l’impresa è infinita, e questo è il suo valore). Ieri sera ad Assisi
Raniero citava il profeta Gioele (3,1: lo citò anche Pertini in un discorso di
fine anno), ed ecco oggi vecchi e giovani profetare insieme, sognare insieme,
vedere insieme, volere insieme. Pace Terra Dignità è molto più
che una lista elettorale, come la politica è assolutamente di più che una lizza
per un seggio, pur importante perché fa “parlamento” (parlare e non sparare). Pace Terra Dignità è un incontro di volontà, di pensiero, nell’immagine
di una società umana di Pace, cioè arte e tecnica del vivere insieme tra
differenti, capaci di risolvere i conflitti (non sinonimo di guerra, ma nuove
differenze benvenute, sviluppo vario dell'umano) senza violenza. Johan Galtung,
lo scienziato del conflitto nonviolento positivo, morto a febbraio, ce lo ha
insegnato (cfr. https://ilfoglio.info/). La pace non è stagnazione dei profitti (dice l’editore
del Financial Times), ma sviluppo dell’umano. Pace Terra
Dignità è pace con la Terra, che abbiamo sfruttata come schiava,
mentre è madre e corpo e casa comune di tutti i viventi. Così Pace
Terra Dignità è Dignità, è cammino politico, culturale ed etico per
diventare degni di essere nati sulla terra umana, di vivervi insieme, e di
lasciarla migliore (almeno integra) a chi viene. E poi la proposta: almeno
qui a Torino e dintorni manteniamo i contatti nati nel lavoro fatto, facciamo
un circolo di cultura politica e di comunicazione, col nome della nostra
iniziativa più che elettorale: Pace Terra Dignità. Può trovare casa
presso una delle realtà affini, può raccogliere le domande e gli orientamenti
emersi in questi mesi tra noi, può continuare questo pensiero, può invitare
elettori e non elettori che però hanno sentito il nostro intento, la nostra
valutazione sulla offesa fatta alla dignità della terra e dell’umanità
pacifica, con le orrende guerre in corso, nutrite nelle menti padronali e
imperiali, contro i viventi, contro gli aspiranti a vivere, come i disarmati, i
popoli poveri, i bambini, ed anche i soldati (quelli che non sono riusciti a
sottrarsi) usati come strumenti (massima violazione della morale umana, dice
Kant, nel 1795). Pensiamoci. Può essere un
risultato. Ciao, Enrico