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martedì 16 luglio 2024

CARINOLA ONORA DI DONATO
 


Riconoscimento culturale ed umano a Umberto Di Donato
 
Carinola (Caserta). Il giorno 15 giugno scorso, a Umberto Di Donato, presidente e fondatore del prestigioso Museo della Macchina da Scrivere di Milano, è stato tributato un grande riconoscimento pubblico da parte del Comune di Carinola, sua città di nascita. Cittadino di Peschiera Borromeo, ma sin da giovanissimo trasferitosi a Milano dove ha svolto la sua brillante carriera professionale (la concluderà alla Comit di Piazza della Scala), Di Donato non ha mai interrotto il suo rapporto con la città che gli ha dato i natali. Alla sua terra ha dato lustro scrivendone nei suoi libri: ben dodici ne ha dato alle stampe fino ad oggi, ricordano tra l’altro la sua infanzia al paese natio, che fu anche la residenza (dal 1860 al 1882) della ben nota scrittrice e giornalista Matilde Serao, fondatrice del Mattino di Napoli. È stato proprio il comune di Carinola a dedicargli una targa di riconoscimento   consegnatagli nell’accogliente cornice del prestigioso Convento di San Francesco, risalente al XIII secolo e situato nella frazione di Casanova, distante circa duecento metri dal borgo dei Carani, dove venne alla luce nel 1935 il nostro personaggio. Accanto al collezionismo (il suo Museo è visitato da appassionati e cultori di ogni parte del mondo) Umberto ha coltivato la passione per la scrittura consegnandoci, tra gli altri, un importante volume di memorie sulla   tragedia della Seconda Guerra Mondiale.



Toccante la motivazione con cui gli è stato attribuito il premio: “Un uomo che ha saputo cogliere l’essenza della vita nella semplicità delle piccole cose, facendole diventare grandi. Ha descritto con amore e con una prosa fluida ed immediata, luoghi, persone, fatti ameni ed episodi tragici della sua terra natia, e più precisamente la frazione di Casanova, a cui nonostante il trascorrere del tempo e la lontananza, è rimasto legato intimamente. Con viva intelligenza ed accorata passione, grazie ad una narrazione elegante, lucida, commossa ci ha tramandato ricordi indelebili di tragedie ma anche di gioie, di tradizioni, di leggende, ma soprattutto di persone a lui care, di una Casanova che non c’è più, di cui egli è stato però fedele, lucido e attento testimone.” Così recitano i commenti della Pro Loco e dell’Associazione Matilde Serao.
La serata si è conclusa nel prestigioso refettorio dei frati, con un simpatico momento conviviale.