Quando
Donald Trump afferma che è necessario “salvare la democrazia” dice cosa
ampiamente condivisibile, perché la cosiddetta “civiltà Occidentale”, coagulo
di “assolutismi! religiosi e ideologici, unico per i suoi effetti virulenti, ha
toccato in questi ultimi anni veramente il fondo. Il regalo agli aspiranti Travet di poter
gestire, in buona sostanza, il potere politico come implacabili Javert (personaggio
de I miserabili cui Victor Hugo non dà un nome di battesimo), Roland
Frasleir, il magistrato-boia di Hitler e come tutti i loro squallidi imitatori della
lunga storia delle inquisizioni e delle persecuzioni nel Vecchio e nel Nuovo
Continente è stato fatto nei tempi lontani del Re Sole, Luigi XIV di Francia, dal
suo consigliere e Ministro più fidato, Jean Baptiste Colbert, che creando
“l’esercito” sterminato degli impiegati dello Stato, mise nelle mani di quelli
che diverranno i generali, i giudici, gli accusatori, gli spioni, i
diplomatici, i funzionari di organismi internazionali l’esercizio
dell’assolutismo: quello, per intenderci, che, nel Paese ritenuto emblematico
della “Democrazia” Occidentale, consente ai graduati del Pentagono di impedire
a un Presidente degli Stati Uniti d’America di ritirare le truppe dai campi di
battaglia e alle spie, lautamente stipendiate, di interferire pesantemente nelle scelte del medesimo in politica interna
e internazionale. Il quadro della vita democratica
Occidentale è terrificante. Enumeriamone gli aspetti: a) La Cia e l’MI6 gestiscono, a modo loro,
l’attività d’intelligence per il Vecchio e per il Nuovo Continente, essendosi
impadronite dei gangli vitali di tutti i servizi segreti Occidentali che
eufemisticamente sono denominati “deviati” (per dire, in buona
sostanza, che sono diretti a favorire gli interessi anglo-americani in
luogo di quelli dei rispettivi Paesi); b) attraverso una pletora di giudici e
pubblici accusatori definiti “autonomi e indipendenti” (da tutto e da
tutti) gli uomini politici ritenuti “scomodi” dalle due superpotenze, con
“mirati” avvisi di garanzia e misure appropriate di natura giudiziaria, sono
messi da parte, eliminati e, comunque, messi in grado di non nuocere (si
parla, anche qui eufemisticamente, di “uso politico della giustizia); c) attraverso l’Unione Europea e i suoi
burocrati le economie dei vari Paesi Europei sono messe, con l’aiuto di immigrazioni
selvagge e illegali e con quello di misure restrittive di varia
portata, in condizione di non disturbare il “manovratore” anglo-americano
diretto ad approdi egemonici (secondo le clausole del Trattato di pace della
seconda guerra mondiale); d) con l’ausilio di diplomatici, sedicenti
esperti di diritto internazionale, di sicura fede atlantica persino la
guerra sfugge alle determinazioni di popolazioni che possono ritrovarsi
avvolte nei vapori e nel fumo del fungo nucleare, a loro insaputa, dall’oggi al
domani. Naturalmente non tutti sono d’accordo con
Trump. I “beoti” soddisfatti (come il “Candide” di Voltaire) dello status
quo Occidentale, gli sono ostili e costituiscono ancora la
maggioranza.