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lunedì 8 luglio 2024

SINISTRA
di Vittorio Melandri


Montesquieu


Da Veltroni il fondatore a Renzi l’affondatore.
 
A leggere Veltroni commentare sul quotidiano dei “padroni”, la vittoria di Starmer in Inghilterra, si capisce bene come il PD sia poi passato per le mani di Renzi. A proposito della cosiddetta “lezione riformista”, buona per tutti gli usi, meno che per fare riforme che cambino un “sistema” da sempre nelle mani di pochi, che se lo tramandano da sempre, la vedo così. Anche le partite perse vanno giocate, ma serve tanta consapevolezza in più delle condizioni in cui si combatte. Continua ossessivamente a tornarmi in mente la diagnosi che più di due secoli fa, Montesquieu ha lucidamente formulato: “chiunque detenga il potere è portato ad abusarne, occorre per questo organizzare le cose in modo che il potere controlli il potere”. Per secoli il potere si è incarnato in un monarca, poi l’inesorabile trascorrere del tempo ha consumato anche tale figura, ma non sono bastate guerre e rivoluzioni ad impedire che il potere si incarnasse in nuove figure, e che, soprattutto per non cambiare, ovvero per sfuggire ad ogni reale controllo, facesse tesoro della diagnosi di Montesquieu svuotandola dall’interno, organizzando ‘controlli’ che sembrano esistere ma non controllano. La “sinistra” politica in tutte le sue forme, è sulla carta l’attore che dovrebbe finalmente dare risposta a Montesquieu, ma si trova puntualmente presa in una morsa che la stritola, fatta da una parte di un massimalismo buono solo a soddisfare l’esistenza solipsistica dei duri e puri, e dall’altra fatta di un riformismo senza riforme. Riducendo la questione ai suoi minimi termini, a tutt’oggi il potere continua ad essere direttamente proporzionale al denaro, ovvero, si sono organizzate le cose in modo tale che all’abuso non ci sia argine, ed anche se continuiamo a combattere, la partita è persa. Per tornare alla consapevolezza del contesto in cui ad oggi ci troviamo, concludo con due citazioni che ho trovato in esergo di un libro edito da Il Mulino, dell’antropologo-paleontologo Giorgio Manzi, dal titolo emblematico, Antenati. Vi si legge: Il nostro cervello è troppo specializzato [...], e potrebbe benissimo essere che questa eccessiva specializzazione porterà alla nostra estinzione. [...] se dobbiamo controllare il nostro futuro, dobbiamo prima capire meglio il passato” (Louis Leakey 1903-1972). Siamo solo una razza avanzata di scimmie, su un pianeta minore di una stella molto media. Ma possiamo capire l’Universo e questo ci rende qualcosa di molto speciale(Stephen Hawking 1942-2018). Non resta che sperare che il nostro essere speciali, si traduca prima o poi in un reale cambiamento di sistema.