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martedì 30 luglio 2024

TASSE: LE PAGANO SOLO I FESSI
di Franco Astengo


 
Il Governo rende legale l’evasione
 
Con il nuovo accertamento l’Agenzia delle Entrate si muoverà solo in presenza di uno scostamento considerevole tra le spese sostenute e quanto dichiarato. Maxi-sconto per gli autonomi infedeli che si mettono d’accordo con il Fisco. Il tanto discusso concordato preventivo biennale cambia faccia grazie all’approvazione definitiva del primo decreto legislativo correttivo della riforma fiscale da parte del Consiglio dei Ministri. Questo provvedimento introduce modifiche sostanziali alla disciplina del concordato preventivo biennale, originariamente delineata dal D.Lgs. 13/2024, rendendolo uno strumento più attraente per i contribuenti. La novità più rilevante consiste nell’introduzione di un regime di tassazione opzionale applicabile al reddito incrementale concordato, con aliquote che variano dal 10% al 15% in base all’affidabilità fiscale del contribuente.
 
In realtà chi paga le tasse in Italia?
 
L’81,5% dell’Irpef (pari a 166,5 miliardi) viene versato dai lavoratori dipendenti (85,5 miliardi dai dipendenti del settore privato e 81 miliardi da quelli pubblici). Solo il 6,1% arriva dai lavoratori autonomi, che versano 12,6 miliardi di euro di imposte. Il resto della somma, per arrivare a 205,8 miliardi, è catalogato nel bilancio dello Stato sotto le voci “ritenute a titolo di acconto sui bonifici per beneficiare di oneri deducibili o detraibili”, “Irpef saldo” e “Irpef acconto”. Ma c’è un altro dato che fa ulteriore chiarezza. Ed è quello relativo alla propensione all’evasione, che identifica il rapporto percentuale tra l’ammontare del tax gap e il gettito teorico ovvero la percentuale di imposte che non vengono pagate rispetto a quanto sarebbe dovuto. I lavoratori dipendenti irregolari (ricordate, i regolari non possono evadere) non pagano al fisco il 2,3% di quando dovrebbero. I lavoratori autonomi, invece, evadono il 67,2% di quanto dovrebbero versare.
Avete letto bene: il 67,2%. Significa che quasi il 70% delle imposte dovute dai lavoratori autonomi non viene versato.
Nel frattempo, l’estensione della platea dei lavoratori autonomi che versa la flat tax del 15% crea un’ulteriore distorsione dei dettami dell’articolo 53 della Costituzione italiana, che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.