Il 5
luglio doveva essere una giornata importante per il progetto TAV fiorentino e
quindi anche per RFI e il presidente della regione Eugenio Giani, grande
sponsor dell’opera.Il 5
luglio, secondo il cronoprogramma delle ferrovie, la fresa Iris doveva arrivare
nel cantiere della stazione ai macelli e ultimare lo scavo della prima
galleria, invece dall’ultimo report del giorno 3/7 pare che la fresa sia quasi
2 km indietro, praticamente sotto la Porta San Gallo.Proprio pochi giorni fa la stampa riportava i dati di
un comunicato RFI-Regione dove si davano dati molto ottimistici dichiarando che
gli scavi procedono a 10 metri al giorno. Eppure, stando ai dati dell’ultimo
report nei sette giorni precedenti sono stati scavati 25 metri, cioè 3,60 metri
al giorno. Indubbiamente meglio la prudenza, viste le criticità del progetto,
della follia del “presto e bene” sempre ostentato e sempre smentito; ma perché
procedere sempre con proclami che non sono veri? Così si fa propaganda, non
informazione. I “cantieri parlanti” ci dicono ciò che vogliono e tacciono ciò
che non si deve sapere. I dati tranquillizzanti sulle terre di scavo sono molto
generici e non tengono conto delle criticità rappresentate dall’insufficienza,
dichiarata già nel 2017, dalla Commissione di Collaudo, che chiedevano un
aumento delle stesse per accogliere le terre prodotte; si sono già avute soste
plurisettimanali nei lavori per questo motivo.L’ottimismo ostentato non pare essere giustificato dalla realtà;
certamente la favola che i lavori daranno terminati nel 2028 sono pura
fantasia, sia perché lo stesso cronoprogramma delle Ferrovie prevede la fine
dei lavori nel 2029, ma adesso anche per i ritardi che paiono accumularsi. Nessun
annuncio o festa attorno a questo enorme cantiere per il mancato sbarco della
talpa nel camerone. Purtroppo per il Presidente Giani non ci saranno tartine o
succhi freschi per temperare la calura estiva.