Felice Besostri ha collaborato a “Odissea”fino alla morte.
Nell’occasione
della ricorrenza della fondazione del Partito dei Lavoratori Italiani avvenuta
a Genova il 15 agosto 1892 è necessario ricordare Felice Carlo Besostri
scomparso nel gennaio di quest’anno. La figura di Besostri non può essere
ridotta al suo ruolo (pur geniale) di esperto di legislazione elettorale.
Besostri era un socialista dal pensiero profondo, fautore dell’unità a sinistra
che ogni anno trovava - proprio nella ricorrenza del 15 agosto - la ragione per
avanzare proposte e avviare iniziative. La più vicina nel tempo di queste
proposte è stata quella del “Dialogo Gramsci-Matteotti” elaborata nella
primavera del 2019 assieme a chi scrive queste note. Una proposta che, è bene
precisarlo ancora una volta, non stava sicuramente nella ricerca di impossibili
sintesi. L’accostamento “Gramsci-Matteotti” si collocava, invece, nella lezione
che i due martiri antifascisti seppero fornire, ciascuno dal proprio punto di
vista, configurandosi come esigenza di disporre di una visione comunque
riferita alla loro capacità di preveggenza, anticipazione e analisi (in
particolare al riguardo del fascismo). Abbiamo
bisogno di riprendere in mano lo strumento dell’analisi e nessuno, nella nostra
storia, ce lo può insegnare meglio di Gramsci e Matteotti. Ritenevamo
allora (e pare necessaria anche oggi) una presenza politica d’impostazione
socialista in grado di raccogliere il meglio della progettualità elaborata
dalle forze storiche del movimento operaio italiano, nella cui fase sviluppando
una ricerca di collegamento attorno a due punti: a)
il richiamo ai punti più alti nella storia del movimento progressista nel
nostro Paese; b)
L’identità costituzionale mai in pericolo come in questo preciso momento
storico.