Forse,
prima o poi, l’umanitàsmetterà di
appuntare tutta la sua attenzione sui grandi dittatori, e la rivolgerà ai
piccoli tiranni quotidiani, alle piccole cose di tutti i giorni, alle carrozze
orrende trascinate per le strade e alle finestre obbrobriose aperte sui vecchi
tetti, s’interesserà più vivamente a come vive essa stessa, a come si veste, a
cosa mangia e legge, a cosa ammira sullo schermo, all’automobile che guida,
allo zaino che gli pende dalla spalla, e, facendo questo, aprendo gli occhi,
uscendo dal suo sonno millenario, capirà finalmente come si arrivi, passo per
passo, ai grandi dittatori… E la finirà di assolvere il
presente, gridando contro Hitler ormai ch’è morto, la smetterà di reputare di vivere
nel brodo di giuggiole di una gran democrazia, la pianterà di occuparsi dei
crimini della Stasi* per potersi mendacemente illudere di condurre una vita in libertà: perché non
c’è rituale democratico che esorcizzi l’abietta schiavitù di vivere sotto il
giogo di un’economia tirannica, non ci sono regole democratiche che interrompano
il circuito sotterraneo di violenza che, dal cuore violento del sistema, pompa
ininterrottamente violenza nelle arterie delle masse, che impediscano che
questa violenza venga continuamente riceduta, che fermino il galoppare del
brutto e del deforme negli oggetti, negli abiti, nelle case, l’espandersi della
malvagità nell’arte, nella cultura e nell’anima degli uomini. Una casa ideata da un
architetto di oggi è un atto violento contro il consorzio umano, un assassinio
della bontà, oltre che della bellezza, della logica e del senso, una casa
simile semina la morte e la pestilenza nel cuore dell’uomo che la guarda e la
vede, gli toglie ogni speranza, e, poiché una casa è guardata da moltissimi e vista forse ancora da molti, essa può
ben aver sulla coscienza massacri ed ecatombi. Tutti senza nome. Chi può dirci se l’ultima
goccia, che fece traboccare il vaso della vita d’una ragazza suicida, non fu
l’aver anche solo visto da fuori, passando, un museo di “arte” contemporanea? Nota *Organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania
Est.