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sabato 7 settembre 2024

LAPIDI E ALTRO
di Angelo Gaccione


La lapide illeggibile
per Boccioni
 
Ci sono targhe di varia natura a Milano completamente illeggibili. Lo sono per sciatteria e per quel cancro che divora ogni amministrazione pubblica in cui si annidano ignavi, menefreghisti, intoccabili, protetti dai loro padrini politici che non sono da meno quanto a qualità. Con le dovute eccezioni, s’intende. Se non fosse così come sarebbe possibile fare appendere su un muro una targa su cui non si legge nulla? Come sarebbe possibile dare mandato di fare incidere una scritta evanescente su una pietra bianca senza che un responsabile ne controlli la fattura, faccia fare un bozzetto di prova e controlli con i suoi occhi prima che il lavoro sia ritirato e pagato? Una scritta incisa su una pietra deve avere il giusto contrasto e un corpo sufficientemente grande perché una volta posta in alto sul muro si possa agevolmente leggere. Questo lo sanno pure i bambini e, dunque, non si capisce come da marmisti e fonderie di provata esperienza possano uscire lastre, pietre e targhe in condizioni così pessime. Quella posta sul muro della casa di via Adige 23 a ricordo dell’artista Umberto Boccioni ne è un esempio paradigmatico. Ce ne sono poi una marea le cui scritte sono state cancellate dal tempo e dalle intemperie. Andrebbero riprese magari con inchiostri più durevoli, ma nessuno se ne cura. 


La fontana vandalizzata
di via Corridoni

Come nessuno si cura della tutela di tanti manufatti pubblici vandalizzati e che da anni languono nella sporcizia e nel degrado. Di teppisti e cafoni non c’è penuria in nessun tempo, ma è raro che si veda un “dissuasore” in circolazione. Ho già scritto della fontana vandalizzata di via Corridoni davanti al liceo scientifico e a due passi dal Conservatorio. 


Il monumento a Pertini
trasformato in un bivacco

Ma non va meglio per la fontana dedicata a Sandro Pertini in via Croce Rossa, la piazzetta all’uscita della fermata della metropolitana di via Monte Napoleone. La parte terminale della scalinata è diventata un bivacco. Rifugio per sbandati che non solo vi dormono, ma la usano come una pattumiera.    


Bivacco bis per Pertini