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venerdì 27 settembre 2024

LA MUSICA DELL’OCCIDENTE AL TRAMONTO!
di Luigi Mazzella


Caravaggio: Musicisti
 
Ho letto con molto interesse su “Odissea” l’articolo di Angelo Gaccione “Il Novellino e la Musica”. L’Autore ci ricorda che nella dodicesima novella del prezioso volume viene presa di mira e si biasima la musica accusata di corrompore gli animi perché “per dolcezza di suoni si perdono virtudi”.
Il pezzo di Gaccione fa riflettere e ci induce a chiederci: chi ha voluto l’attuale oltraggio alla musica, piegandola ad una barbarie senza pari e rappresentandola sul palcoscenico con immagini di suonatori che appaiono morsi dalla “tarantola”, in preda a convulsioni violente ed ossessivi rantoli epilettici, mal “svestiti”, tatuati, inanellati e chi più ne ha ne metta?
Difficile pensare che siano state le festanti, sgambettanti e dinoccolate teen ager, con i loro gridolini di stupida gioia. Neppure è pensabile che chi ha reso macabra l’attuale musica lo abbia fatto per far recuperare “virtudi” all’umanità che nell’intento dei personaggi del “Novellino” sembrano essere quelle belliche: Tra Kamala ridens, pulzella della Garbatella, e neo-nazi “tedesche di Germania” di guerrafondaie, già solo nel “gentil sesso” l’Occidente ne ha fin troppe!
Forse la realtà è ben diversa. Se è vero ciò che diceva Beethoven  (“la musica parla dove non arrivano le parole”), quella musica vuole farci capire che non è più il caso di “dilettarci” per allontanarci dal problema del catastrofico declino dell’Occidente.
Secondo gli ispiratori del cambiamento di “musica”, gli abitanti della parte ovest del Pianeta dovrebbero rendersi conto che di “irrazionalismi” non si può che morire e che averne cinque sul groppone (tre religiosi; giudaismo, cristianesimo e islamismo) e due ideologici (entrambi figli di papà Hegel): nazi-fascismo e social-comunismo) non è certamente un peso di poco conto.
Resta la domanda: Da chi proviene l’input? Difficile immaginare un profilo soggettivo ben definito. È più probabile che provenga dall’inconscio di una popolazione che dopo essersi abbeverata ai piaceri della fantasia generatrice dell’arte e della creatività non solo musicale, si è improvvisamente accorta, per un ritorno di fiamma della Ragione e con l’aiuto involontario di quei Paesi egemoni dove la feccia del bellicismo (a ogni costo) ha raggiunto i suoi più alti livelli, di fare parte di una sostanziale “inciviltà” sempre più pericolosa per la sopravvivenza dell’Umanità? È un’ipotesi. Chi ne ha altre… si faccia avanti!