Firmate la lettera
che troverete sotto e inviatela al presidente della Repubblica presidenza.repubblica@quirinale.it
e a tutti i vostri contatti: parlamentari, politici, associazioni, circoli
culturali, giornali, rete di comunicazioni (Blog, Internet, Face-book,
Instagram, ecc.). Pochi minuti fa
la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col
quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia. Il blocco stradale e quindi gli scioperi
diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere; le proteste in
carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni; idem per chi protesta contro le grandi opere. Anche la "propaganda" delle lotte è
punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della
parola";carcere fino a 7 anni per
chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni. Fino a 15 anni per resistenza attiva. Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo
reato, ribattezzato "anti-Ghandi"). Facoltà per forze dell'ordine di detenere una
seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del
servizio. Carcere immediato anche per le madri incinte o
con figli di età inferiore a un anno. Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza
permesso di soggiorno finanche l'uso del cellulare, vincolando l'acquisto della
SIM al possesso del permesso di soggiorno.
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Al Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella Alla Presidente del
Consiglio Giorgia Meloni presidenza.repubblica@quirinale.it presidenza@pecgoverno.it uscm@palazzochigi.it La democrazia, così
come la cultura, sono fondate sulla
possibilità di dissentire. Solo il dissenso permette la diversità delle
posizioni e delle idee, solo il dissenso mette al vaglio la verità e la
giustizia, solo il dissenso è alla base del pensiero. L’itinerario che
l’attuale governo sta perseguendo fin dal primo giorno e che culmina con una
legge, il Ddl sicurezza 1660, detto anche legge anti-Gandhi, che proibisce in
tutte le sue forme, attiva e passiva, disarmata e non violenta, ogni dissenso, manda
oggi al macero la democrazia e la cultura che il dopoguerra ha pazientemente
costruito, con il sostegno dellaCostituzione della Repubblica Italiana, proclamata da Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947. Noi, cittadine e cittadini italiani ci
riconosciamo in questa Costituzione, nei principi e nelle libertà che ci ha fino
a oggi garantito, e ci rifiutiamo di rinnegare 77 anni di democrazia e di
cultura, compiendo l’orribile salto indietro in una stagione che credevamo
sepolta. Noi cittadine e cittadini italiani ci
riconosciamo nella libertà di pensare e di esprimere il nostro pensiero sotto
ogni forma, parlata e scritta, stampata e diffusa con qualsiasi mezzo, di
riunirci e associarci pacificamente, di informare ed essere informati, di
insegnare ed essere istruiti, di scegliere liberamente la nostra occupazione,
il nostro domicilio e liberamente viaggiare; e riconosciamo queste libertà per
noi, gli stranieri e gli apolidi, i rifugiati e i richiedenti asilo, e
intendiamo esercitare i nostri diritti inviolabili, a cominciare dal diritto di
solidarizzare con chi si oppone, sia con lo sciopero che con
l’occupazione pacifica o con manifestazioni pubbliche di dissenso, con chi
reclama dallo Stato leggi che permettano alla nostra terra di difendersi da
catastrofi climatiche o dagli orrori delle guerre e infine con chiunque
risponda al richiamo della giustizia e della pietà: e se questi sono reati, ci
autodenunciamo responsabili di questi reati, passati, presenti e futuri, tutti
e ciascuno, consapevoli che solo così facendo possiamo proteggere la democrazia
e la cultura che da 77 anni ci appartengono e di cui andiamo fieri. Firmato