Pagine

mercoledì 11 settembre 2024

TRUMP FA PAURA  
di Luigi Mazzella



Luscita di Mario Draghi che, gridando, all’improvviso, una sorta di “Al lupo! ”Al lupo!” per l’Europa in caduta libera, ci esorta ad indebitarci ulteriormente con l’America (e per essa con la Finanza di Wall Street e della City) per evitare una catastrofe di cui non poteva non essere a conoscenza da tempo per i suoi alti  incarichi europei e nazionali offre lo spunto per molte considerazioni (purtroppo tristi):
a) Essa ha trovato l’immediato consenso di Fratelli d’Italia (Foti) che pure di Draghi era stata la forza di opposizione più accanita e tenace durante il periodo di tempo in cui Giorgia Meloni non aveva ancora adagiato la sua testa bionda sui capaci pettorali dello zio Sam e non si era lasciata convincere ad abbandonare tutti i suoi cavalli di battaglia (anche elettorali) per sposare le cause d’oltreoceano persino sugli scenari di guerra;
b) Essa sembra adombrare la certezza di Draghi, fedele alla linea del Partito Democratico Nordamericano, che la Harris ridens abbia poche prospettive di vittoria alle prossime elezioni presidenziali statunitensi e che le sue personali fortune e soggettive ambizioni di presunto grande statista per il Vecchio Continente siano per lui in irreversibile declino a causa dell’idea che Donald Trump ha di un’Europa non più colonizzata dagli States attraverso l’interposta Unione Europea, attualmente ancora affidata all’Ursula Von der Leyen & co;
c) Essa mette ancora una volta in luce alternativamente o 1) l’incapacità, l’improntitudine, il pressapochismo, la superficialità perniciosa, l’inconcludenza, l’arrendevolezza  oppure: 2) la mala fede, la corruzione, il tradimento dell’interesse nazionale, di una classe dirigente politica che o è incapace di “leggere” gli eventi politici e si lascia incantare da pifferai venduti a Stati stranieri o perpetua l’abitudine contratta ab immemorabili dagli Italiani, di accontentarsi di governanti di mezza tacca.