Ieri, sabato 19 ottobre, ho preso parte,
assieme a poeti provenienti da varie regioni italiane (alcuni anche da altri
continenti), ad una ricca e stimolante giornata su poeti e poesia nella preziosa
Sala Previati del Castello Visconteo di Legnano, organizzata in maniera
impeccabile, come lo scorso anno, da “Officine Letterarie Poesia 33” e
patrocinata dal Comune di quella città. Poiché la poesia si occupa
abbondantemente di realtà e di quello che ci accade intorno, nel corso del mio
breve intervento ho fatto cenno ai tragici conflitti in corso in alcune aree
del mondo. Subito dopo un giovane ucraino è venuto a stringermi la mano e a
complimentarsi dicendomi che condivideva quanto avevo poc’anzi detto a
proposito della guerra in Ucraina, e che lui aveva preso parte alla prima
guerra fra russi e ucraini. Per fortuna era poi riuscito a lasciare il suo Paese
e mettersi al sicuro in Italia. Ho ripetuto a quest’uomo quello che vado
ripetendo da prima che il conflitto degenerasse in guerra aperta, e che mi ha
procurato rotture, inimicizie, minacce. Che è meglio una pace ingiusta che una
guerra giusta; che è preferibile un anno di negoziati che un solo giorno di
guerra. Era pienamente d’accordo, come so che è d’accordo la stragrande
maggioranza degli esseri umani di ogni parte del mondo, accomunati come siamo
da un identico destino. Lui la guerra l’aveva fatta e subìta sulla propria
pelle; ne conosceva gli orrori e non ne parlava in astratto e in maniera
irresponsabile come fanno i tanti ciarlatani di casa nostra. Come continuano
imperterriti a fare uomini di Stato e di Governo alimentando le guerre standosene
al sicuro nelle loro belle e comode case, e mandando al macello giovani senza
colpa come Yaris. Ha voluto una dedica su uno dei due libri che ha comprato al
banchetto e ci siamo lasciati con una forte stratta di mano. Durante il viaggio
di ritorno a Milano ho pensato a lui, ai suoi affetti, alla sua casa, alla sua
città. Spero con tutto il cuore che nel frattempo non accada nulla a tutti loro,
che Yaris possa ritornare nella sua amata terra per abbracciarli tutti e vivervi
in pace.