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lunedì 7 ottobre 2024

RIVISTE
di Angelo Gaccione
 

Tam Tam Bum Bum

“Tam Tam” è stata una rivista letteraria di poesia fondata nel 1971 (ma il primo numero uscì nel 1972) da una coppia di noti poeti: Adriano Spatola e Giulia Niccolai. Vide la luce a Mulino di Bazzano nel parmense e terminò le pubblicazioni nel dicembre del 1989. Quella che ho davanti si chiama invece “Tam Tam Bum Bum” come a voler stabilire un legame ideale con quella che l’ha preceduta. Al suono del tam tam che richiama l’attenzione, che allerta la coscienza, ha unito il bum bum, lo scoppio, l’esplosione, perché qualcosa di epocale è già avvenuto nel nostro tempo, e la parola dei poeti, la sensibilità delle arti in tutte le sue espressioni, ce lo vogliono ricordare mettendocelo davanti agli occhi. Profughi di guerra e ambientali, perseguitati politici, carcerati, donne schiacciate e ammutolite dalle dittature, e quant’altro di tragico abbiamo ereditato dal Novecento. “Tam Tam Bum Bum” è nata invece a Milano nel 2019 da un’idea di Mauro Toffetti che la poesia la praticava con i detenuti in carcere, come fa da tempo uno dei suoi collaboratori, Alberto Figliolia. Tra i fondatori vanno ricordati Barbara Bonazzi, Agnese Coppola, Elisa Longo, Enrico Ratti, Bruno Rullo che cura anche l’aspetto grafico e l’impaginazione, Antje Stehn e Tito Truglia. Il sottotitolo riporta ‘Librorivista Internazionale di Poesia’ e per come è concepita il carattere del libro ce l’ha; e ha anche un accentuato respiro internazionale, perché i testi poetici presenti in questo recente numero del giugno 2024, vede la presenza di autrici e autori di vari luoghi del mondo. La pubblicazione ha un formato lungo, misura 30 centimetri per 21 ed è arricchito di foto, disegni e immagini fra le più diverse che rendono più accattivante la lettura. Non è indicata la sede della Redazione, nemmeno il prezzo di copertina e non c’è una email di riferimento; dovete andare sulla sua pagina Facebook per mettervi in contatto. L’altra particolarità della rivista è che nessuno dei curatori conosce in anticipo gli elaborati degli altri e potrà vederli solo all’uscita della rivista. I collaboratori sono tutti di alto livello e così i testi proposti. Sulla copertina dell’ultimo numero è riportata la frase di Rosa Luxemburg: socialismo o barbarie, composta dal grafico con lettere colorate. Nella parte bassa, invece, Bruno Rullo ha inserito un suo pensiero prodotto con ritagli di giornale. Fa da controcanto a quello della rivoluzionaria tedesca e così recita: “Il socialismo ha fatto fallimento, la barbarie viaggia a gonfie vele”. Visto il clima internazionale, non possiamo dargli torto.