Le Nazioni Unite
non contano, ma ci sono. Perché non contino è chiaro: non dispongono dei mezzi
di coercizione necessari per far valere le proprie decisioni.
Dovrebbero disporne? Meglio di no; il rischio di un governo mondiale
autoritario non può essere corso. Il mondo unipolare modello neocon è
un’approssimazione del governo mondiale – la NATO essendo il suo braccio armato
– e tutti possono constatarne l’intollerabilità. La democrazia, come non aveva previsto
John Dewey, non a caso cultore di una filosofia irrazionalistica, il
pragmatismo, può infatti essere una gran patacca. Oggi ne abbiamo l’esempio più
lampante: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) condanna praticamente
all’unanimità – uniche eccezioni Stati Uniti, Israele e la Moldavia dalla forte
vocazione europeistica – l’embargo di Cuba, che come un assedio da più di
sessant’anni costringe l’Isola all’isolamento economico, dunque alla miseria.
Che gli Stati Uniti non rispettino il voto delle Nazioni Unite non è il solo
indicatore di cosa a Washington si intenda per democrazia; più importanti
ancora sono le motivazioni riconducibili al 100% alla prepotenza, una
prepotenza che a voler essere gentili può essere definita di stampo
mussoliniano. In attesa che sulla spinta del BRICS che trae forza anche dalle
decine di paesi aspiranti a divenirne membri, il mondo multipolare dia più peso
alle decisioni delle Nazioni Unite, dobbiamo accontentarci delle prese di
posizione, importanti comunque, se non altro per il valore morale. Di grande
importanza è anche il Rapporto di Francesca Albanese,
relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Il
suo atto d’accusa mette a fuoco senza inutili giri di parole il disegno
criminale di Israele: ripulire la Palestina della ingombrante presenza fisica e
politica dei palestinesi. Il genocidio, condotto con le bombe e con la fame, è
un mezzo per raggiungere il fine. Le Nazioni Unite sono un ostacolo sulla via
della pulizia etnica, pertanto vanno tolte di mezzo: Guterres è persona
non grata; alla Albanese è vietato l’accesso; l’UNRWA viene espulsa.
La domanda a questo punto è la seguente: se Israele caccia le Nazioni Unite,
perché queste non espellono Israele? In altre parole, perché nessuna potenza,
dalla Russia alla Cina – inutile parlare di Stati Uniti ed Europa – presenta
una mozione all’UNGA per espellere lo stato fuorilegge di Israele?