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domenica 3 novembre 2024

 TESTE D’UOVO
di Luigi Mazzella
 


Purtroppo, i razionalisti  devono ammettere che la cultura idealistica, platonica, post platonica e tedesca di fine Ottocento,  in venti secoli ha reso bruciato il  terreno intorno a sé. E ciò, dopo avere fatto piazza pulita della vera filosofia, quella monistica, concentrata sull’unica realtà esistente e conoscibile perché priva di aggiunte fantasiose. Essa ha costretto gli abitanti dell’Occidente ad abbandonare il terreno della vera speculazione dell’intelletto che prima di duemila anni fa era  meravigliosamente fertile. Oggi, a processo compiuto, l’Occidente ritiene “maestri del pensiero” i transfughi di ideologie totalitarie (maturate, quindi, lontane da ogni raziocinio) che farfugliano (a ecatombi ideologiche, dette “rivoluzionarie”, finalmente finite) di “post modenità”, di  “società liquida e solida” di “rifiuti umani” et similia. L’idealismo, nella sua ultima versione teutonica, ha distrutto persino l’empirismo inglese, ultimo, timido faro di luce di un’intelligenza che, però, nell’Occidente medio orientalizzato, andava già  progressivamente spegnendosi. La politica (come filosofia della pratica) ne è stata la vittima più preclara. In un groviglio divenuto inestricabile di astrazioni illogiche e di creduti assolutismi, pretesi come gli unici veritieri, è divenuto difficile capire quanto vi sia di religioso o di filosofico ora nella individuazione dei popoli eletti a dirigere il mondo ora nell’azione diretta a rendere tutti uguali gli abitanti del Pianeta. In realtà, il pout-pourrì di pretese “verità” (senza necessità di riprova), che si è realizzato dopo anni di scontri feroci, consente solo agli Statunitensi, sotto la guida cogente del potere finanziario (prevalentemente ebraico ma anche cristiano e con sotterranea intesa con quello islamico dei petrol dollari)  di utilizzare i vari ingredienti  in modo diverso a seconda delle circostanze: essere di destra estrema (con il consenso delle lobbies produttive ed economiche a tendenza fascista) per assecondare la propria crescente  voluptas imperialistica; suggerire misure pauperistiche mutuate dalla politica di sinistra quando si tratta di tenere a bada il popolo-bue (ovviamente, non solo il proprio ma anche quello dei Paesi egemonizzati in modo para-coloniale). In questi ultimi, poi, il cocktail di recente è stato così bene amalgamato che è difficile capire ormai quanto vi sia di destra e quanto di sinistra in ogni forza politica: le differenze nelle proposte sono solo nominali e minimali (il bisogno, ormai radicatosi nell’animo degli Occidentali, di continuare a odiarsi nonostante le sopite se non del tutto scomparse diversità programmatiche fa resuscitare vecchi rancori e i comunisti e i fascisti devono inevitabilmente ritenersi “vetero” e “post”). In realtà tutti partiti politici dei Paesi colonizzati in maniera “postmoderna” (per dirla con Zygmunt Bauman) vogliono acquisire meriti sul campo agli occhi dello zio Sam che, in verità, si fida  di essi solo fino a un certo punto e salvo prova contraria: il vero partito filostatunitense per così dire “a prova di bomba” è costituito  dalla Massoneria legata al mondo giudaico e dall’organizzazione della Chiesa cattolica dipendente dalla Curia Romana e dallo IOR. Queste due potenti “strutture”, fortemente gerarchizzate, sorreggono, di norma, i partiti sostenitori delle misure pauperistiche, elaborate Oltreoceano dal Partito Democratico per evitare crescite economiche fuori dall’area anglo americana, ma hanno in ogni “Colonia” un gruppo di teste d’uovo che svolge il ruolo insostituibile dell’ “agente provocatore”, stimolando i “sinistrorsi” a soddisfare la massa e aiutando a raccogliere gli eventuali scontenti in una forza di riserva (preferenzialmente denominata Movimento) progressista (all’uopo ed a comando) e in modo falso (ma sufficiente a ingannare) così fortemente camaleontica da mostrarsi persino anti-americana.