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domenica 17 novembre 2024

ODIO DI CLASSE CONTRO I PIÙ FRAGILI
di Angelo Gaccione



Viviamo in un Paese che pare governato dall’assurdo e dove la comune logica, che pure non necessita di grande sforzo mentale, ci sembra rovesciata. Ma si tratta di scelte deliberate, di un sadico consapevole odio di classe e di ceto, ai danni dei più poveri e dei più fragili. Vediamone un esempio concreto riferito al calo delle nascite e all’invecchiamento della popolazione. La lagna di governi, esponenti politici e imprenditori vari, è sommamente ipocrita: si lamentano del calo demografico, ma le risorse che potrebbero aiutare ad invertire la rotta viene destinata al settore della guerra invece che alle famiglie, alle casalinghe senza risorse, all’istruzione dei giovani. E quando parlano di incremento delle nascite non pensano che ad un’unica cosa: a schiavi per lavori precari e sottopagati, a braccia da impiegare perché possano sostenere il sistema pensionistico a rischio (per tutti, ma non per loro), e ora, con il clima internazionale peggiorato, a carne di cannone per le guerre. A chi si chiede di incrementare le nascite? Non ai benestanti che se lo potrebbero permettere, e se ne guardano bene, ma alla gente immiserita che diverrebbe ancora più misera mettendo al mondo dei figli, e già in lotta quotidiana con la disoccupazione, il caro affitti, le bollette, il costo della vita, la carenza di servizi, l’impossibilità di curarsi in modo decente. Alle giovani coppie senza prospettive che metterebbero al mondo altri schiavi condannati ad una istruzione dequalificata, e farebbero aumentare, questo sì, la disoccupazione. Chiedono a coppie in difficoltà di procreare, ma nello stesso tempo introducono sistemi automatizzati, robot e umanoidi in ogni settore lavorativo, eliminando personale e non preoccupandosi minimamente del suo destino sociale. Se davvero fossero preoccupati dell’economia del Paese e del suo buon andamento, credete che tollererebbero una evasione fiscale così vasta e criminale facendo pagare le tasse solo ai ceti più fragili e a quanti vengono tassati direttamente alla fonte? Permetterebbero che negrieri e caporali continuassero impunemente a succhiare il sangue a migranti tenuti volutamente nell’illegalità e in condizioni di vita da favelas? Che i morti sul lavoro fossero tre al giorno senza muovere un dito per impedirlo? Sono solo alcune delle tante domande retoriche che ognuno può formulare.