Per
il centenario della morte di Franz Kafka Le
Edizioni Mimesis hanno ricordato il centenario della morte di Kafka con tre
significativi libri: sul finire dello scorso anno è apparso Kafka, a
cura di R. Panattoni e R. Ronchi; da me recensito su “Odissea” nel dicembre del
2023. E ora sono uscite altre due pubblicazioni, di interesse non solo storico.
Innanzitutto il testo di Felix Weltsch,
che di Kafka fu amico e tra i primi e più acuti interpreti, accanto a Max Brod.
A quest’ultimo lo unisce l’accentuazione della religiosità di Kafka, cui è accostato
il tema dell’umorismo: Religione e umorismo nella vita e nell’opera di Franz
Kafka è infatti il titolo del libro. Il quale, pur nella sua brevità, è
ricco di spunti, che investono vuoi la vita di Kafka e in essa i suoi rapporti affettivi
e amicali, vuoi le sue opere; con analisi penetranti e del tutto pertinenti.
Ma
due sono i punti su cui vorrei portare qui l’attenzione: il primo è la
conclamata “infelicità” di Kafka, il “negativo del suo tempo” che è penetrato
in lui e di cui si è in certo modo fatto latore. Weltsch non chiude il suo
amico in questo mondo scostante, ma ne sottolinea anche la “felicità”, che si
esprime sommamente nella scrittura. Questo è importante, poche cose sono più
indisponenti, da sempre, del fare degli scrittori anche grandi degli esseri
afflitti, quasi il dolore soltanto possa renderli degni. Laddove invece quello
che più imporra è la loro capacità di riscatto nel lavoro artistico. L’altro
punto è il nesso tra religiosità e umorismo, “che è più di una semplice forma
di rappresentazione letteraria: è un modo di guardare il mondo in generale. Il
rapporto umoristico con gli eventi ha un preciso valore morale […]; è un
fenomeno esistenziale”. Della religiosità, aggiungo, ammorbidisce ogni rigidità
dogmatica, settaria; si lega al tema della trascendenza, e dunque della
ineliminabile distanza che difende da ogni presa soffocante sulle cose.
Il pure encomiabile Davanti alla legge è un
testo variegato, complesso; ha tuttavia un suo centro nel celeberrimo racconto
kafkiano. La sua ottica è anche filosofica, ma prevalentemente giuridica; non
storico-filologica. Le pagine inziali di Alberto Andronico sono tra le
migliori dal mio punto di vista, le ho lette con vero piacere. Segnalo in esse
l’idea di Università che compare all’inizio, quel “leggere insieme ad altri
Kafka”: il tessuto dialogico in cui si innesta il progetto del libro; il
paragrafo sul comico e l’ironia, quello sul perturbante. Ma soprattutto le
pagine su Il Processo di Orson Welles, pagine che (insieme a quelle di
Guglielmo Siniscalchi sullo stesso film) mi gioveranno a rivedere un mio
scritto del 2015 sul medesimo tema. Così pro domo mea ho apprezzato Implorare le
pulci, di Angela Condello, Ernesto C. Sferrazza Papa, soprattutto per le
pagine concernenti Una relazione per un’Accademia, cui ho dedicato un
saggio dallo stesso titolo apparso su “Odissea” il 18 dicembre 2022. Confesso infine la mia delusione (anch’essa pro
domo mea, dato che è un tema che ho affrontato) nel non aver trovato gli
approfondimenti che mi sarei aspettato sul tema della vergogna. Non ne ho
trovato traccia scorrendo l’intero libro, e neppure nel pur significativo La
legge e l’enigma della vita di Bruno Montanari, che pur richiama questo
termine a conclusione del saggio. Del resto a chiudersi sulla vergogna è Il Processo,
non Davanti alla legge. Mi sono limitato a qualche osservazione marginale.
Circa il resto, che non è poco, e non è da poco, non posso che invitare alla
lettura. Non è questo in definitiva il compito di ogni mera segnalazione, quale
è la mia? Felix
Weltsch Religione
e umorismo nella vita e nell’opera di Franz Kafka trad.
di Francesca Morselli, Postfazione
di Axel Grube Mimesis,
Milano 2024, pp. 103, € 12. Alberto
Andronico (a
cura di) Davanti
alla legge. Leggendo e rileggendo Kafka, Mimesis,
Milano 2024, pp. 299, € 26.