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martedì 12 novembre 2024

PER KAFKA
di Gabriele Scaramuzza


 
Per il centenario della morte di Franz Kafka
  
Le Edizioni Mimesis hanno ricordato il centenario della morte di Kafka con tre significativi libri: sul finire dello scorso anno è apparso Kafka, a cura di R. Panattoni e R. Ronchi; da me recensito su “Odissea” nel dicembre del 2023. E ora sono uscite altre due pubblicazioni, di interesse non solo storico. Innanzitutto il testo di Felix Weltsch, che di Kafka fu amico e tra i primi e più acuti interpreti, accanto a Max Brod. A quest’ultimo lo unisce l’accentuazione della religiosità di Kafka, cui è accostato il tema dell’umorismo: Religione e umorismo nella vita e nell’opera di Franz Kafka è infatti il titolo del libro. Il quale, pur nella sua brevità, è ricco di spunti, che investono vuoi la vita di Kafka e in essa i suoi rapporti affettivi e amicali, vuoi le sue opere; con analisi penetranti e del tutto pertinenti. 



Ma due sono i punti su cui vorrei portare qui l’attenzione: il primo è la conclamata “infelicità” di Kafka, il “negativo del suo tempo” che è penetrato in lui e di cui si è in certo modo fatto latore. Weltsch non chiude il suo amico in questo mondo scostante, ma ne sottolinea anche la “felicità”, che si esprime sommamente nella scrittura. Questo è importante, poche cose sono più indisponenti, da sempre, del fare degli scrittori anche grandi degli esseri afflitti, quasi il dolore soltanto possa renderli degni. Laddove invece quello che più imporra è la loro capacità di riscatto nel lavoro artistico. L’altro punto è il nesso tra religiosità e umorismo, “che è più di una semplice forma di rappresentazione letteraria: è un modo di guardare il mondo in generale. Il rapporto umoristico con gli eventi ha un preciso valore morale […]; è un fenomeno esistenziale”. Della religiosità, aggiungo, ammorbidisce ogni rigidità dogmatica, settaria; si lega al tema della trascendenza, e dunque della ineliminabile distanza che difende da ogni presa soffocante sulle cose. 
 

Il pure encomiabile Davanti alla legge è un testo variegato, complesso; ha tuttavia un suo centro nel celeberrimo racconto kafkiano. La sua ottica è anche filosofica, ma prevalentemente giuridica; non storico-filologica.
Le pagine inziali di Alberto Andronico sono tra le migliori dal mio punto di vista, le ho lette con vero piacere. Segnalo in esse l’idea di Università che compare all’inizio, quel “leggere insieme ad altri Kafka”: il tessuto dialogico in cui si innesta il progetto del libro; il paragrafo sul comico e l’ironia, quello sul perturbante. Ma soprattutto le pagine su Il Processo di Orson Welles, pagine che (insieme a quelle di Guglielmo Siniscalchi sullo stesso film) mi gioveranno a rivedere un mio scritto del 2015 sul medesimo tema.
Così pro domo mea ho apprezzato Implorare le pulci, di Angela Condello, Ernesto C. Sferrazza Papa, soprattutto per le pagine concernenti Una relazione per un’Accademia, cui ho dedicato un saggio dallo stesso titolo apparso su “Odissea” il 18 dicembre 2022.
Confesso infine la mia delusione (anch’essa pro domo mea, dato che è un tema che ho affrontato) nel non aver trovato gli approfondimenti che mi sarei aspettato sul tema della vergogna. Non ne ho trovato traccia scorrendo l’intero libro, e neppure nel pur significativo La legge e l’enigma della vita di Bruno Montanari, che pur richiama questo termine a conclusione del saggio. Del resto a chiudersi sulla vergogna è Il Processo, non Davanti alla legge.
Mi sono limitato a qualche osservazione marginale. Circa il resto, che non è poco, e non è da poco, non posso che invitare alla lettura. Non è questo in definitiva il compito di ogni mera segnalazione, quale è la mia?   
 
Felix Weltsch
Religione e umorismo nella vita e nell’opera di Franz Kafka
trad. di Francesca Morselli,
Postfazione di Axel Grube
Mimesis, Milano 2024, pp. 103, € 12. 
 
Alberto Andronico (a cura di)
Davanti alla legge. Leggendo e rileggendo Kafka,
Mimesis, Milano 2024, pp. 299, € 26.