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martedì 12 novembre 2024

VOLERE L’IMPOSSIBILE
di Angelo Gaccione


 
Conosco molti proverbi popolari e numerose definizioni tramandateci da celebri pensatori, in merito a quella che noi definiamo “forza di volontà”. Credo, però, che nessuna si attagli meglio di quella di Eraclito, a quanto mi è capitato di assistere sul corso a due passi da casa mia. Un signore decisamente anziano e dotato di due bastoni, con i quali si sosteneva, si apprestava a passi lentissimi ad attraversare l’incrocio mentre il giallo del semaforo segnalava di affrettarsi perché presto sarebbe scattato il rosso. Le condizioni fisiche non gli avrebbero permesso in tempo di completare la traversata, e si sarebbe trovato pericolosamente nel centro della carreggiata proprio nel momento in cui i veicoli avrebbero avuto via libera. Assieme ad altri passanti riuscimmo a bloccare il traffico e permettergli di spostarsi incolume sull’altro lato della strada. Lo rimproverammo: così anziano non avrebbe dovuto uscire di casa da solo perché, come aveva potuto appena constatare, i pericoli erano altissimi. Gli chiesi quanti anni avesse e mi rispose tanti; non riuscii a sapere, invece, se poteva contare su qualcuno per queste sue imprudenti passeggiate. Abitava in quartiere, e c’era chi l’aveva visto in più occasioni, sempre solo e ripiegato sui bastoni. Attraversava col verde, ma fatalmente si ritrovava in mezzo alla carreggiata prima che potesse compierla del tutto e mettersi al sicuro. Una prepotente voglia di vivere lo spingeva fuori, ma lo esponeva al pericolo mortale della strada. Rischiava per continuare a sentirsi vivo. Mentre proseguiva lento e precario sui bastoni, l’ho fotografato di spalle. Avevo i brividi e non potei fare a meno di pensare alle parole di Eraclito: “Bisogna volere  l’impossibile, perché l’impossibile accada”. E l’impossibile era accaduto, incurante del pericolo aveva attraversato. Ho pensato a lui anche nei giorni successivi, ed ho pensato a me stesso, al mio corpo. “La forza non deriva dalla capacità fisica. Deriva da una volontà indomabile” ha scritto Gandhi. Ce n’è tanta di forza di volontà in quest’uomo; che abbia messo in conto di morire in cammino?