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lunedì 18 novembre 2024

VOLONTÀ E RAGIONE
di Sergio Acquilino e Franco Astengo



Ottimismo della ragione versus pessimismo della volontà.
 
Non prevarranno tecnica ed economia usate dal capitalismo selvaggio per lasciare indietro miliardi di persone in tutto il mondo. L’uomo (inteso di genere neutro) rimarrà l’aristotelico zoon politikon e la politica e lo studio costituiranno sempre il veicolo dell’ascensore sociale e della kantiana elevazione morale. Si vedrà un ritorno dell’illuminismo umanista quando le borghesie e gli strati intermedi acculturati riusciranno a proporre un nuovo ’89, nel senso di un 1789, riaprendo la storia.
L’immensa ricchezza degli “over the top” è oggi quello che era la nobiltà nel 1789 ben oltre il concetto di grande borghesia e lo sfruttamento dell’innovazione tecnologica può trasformarla in una nuova aristocrazia che si perpetua nel tempo e mette a repentaglio la democrazia liberale. Separare la piccola e media borghesia da questa nuova aristocrazia tecno-finanziaria proponendo la costruzione di un nuovo blocco sociale fondato su uguaglianza e solidarietà rappresenta il solo progetto possibile per avviare un nuovo illuminismo e far sì che lo sviluppo scientifico non si trasformi in incubo per miliardi di persone.
Scritto senza voler richiamare semplicisticamente il gramsciano ottimismo della volontà, anzi traducendolo in ottimismo della ragione.
Attendono gli uomini, quando sian morti, cose che essi non sperano e non suppongono (Eraclito fr.27).
Ma sono così attesi, perché già da vivi, e da sempre, sono ciò che non sperano e non suppongono di essere” (Emanuele Severino).