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venerdì 31 gennaio 2025

Innocenza violata
di Laura Margherita Volante 


 
Ero innocente 
eppure
l’anziana maestra 
mi diede in pasto al ludibrio 
per la vivace spontanea 
verità di esistere.
Nell’ultimo banco da sola 
con le compagne 
dal bianco grembiule. 
Eppure il mio era il più 
bianco e inamidato.
Non capivo e allora
saltavo dal posto vuoto
al mio:
“Il banco dell’asino”, eppure 
non avevo fatto 
niente, non davo calci.
Sorridevo e quando la
maestra arrivava,
e puzzava di un
odore strano, le portavo 
la borsa seguendola dietro.
Quella puzza maleodorante 
la sento ancora.
La direttrice veniva in aula 
a correggermi i quaderni.
La maestra mi ignorava.
Ero invisibile!
A mia madre disse in 
mia presenza
“Come sono stata bene 
per l’assenza di sua figlia...” 
Mia madre si mise contro 
tutti ed ebbe tutti contro.
La direttrice si scusava per 
non poter far niente, 
la maestra che puzzava era 
direttrice come lei.
L’esclusione da ogni attività e 
L’ostilità delle compagne 
mi abituarono alla 
fantasia della solitudine, 
che ancora m’accompagna...
Ho portato tante borse 
per compiacere e 
piacere.
Non capivo e 
ancora ho da capire 
So che se qualcuno è 
solo 
nell’ultimo banco gli devo 
amore.
Lo devo a me stessa
In quell’ultimo banco ci sono 
ancora io.