LA VIA DELLA SETA
O DELLA RAGIONE? di Luigi
Mazzella
Dell’intelligenza
artificiale cosiddetta “generativa” si parla comunemente con gli stessi termini
di cui un tempo si diceva dell’Araba Fenice; “che vi sia ognun lo dice,
cosa sia nessun lo sa”.In realtà, studi compiuti in settori
specifici ci danno qualche informazione utile per non essere del tutto ignari
del fenomeno.Ricerche effettuate nel settore dei chip
elettronici (trainato dall’intelligenza artificiale) dimostrano che, anche in
Occidente, sono in crescita considerevole le percentuali della capacità
produttiva. Le industrie di high tech americane che beneficiano
enormemente dell’apporto dell’IA, dovrebbero fare salti di gioia e invece sono
entrate in crisi per avere appreso, di recente, che in Cina i risultati
positivi, sempre grazie all’IA sono di gran lunga maggiori. E si teme che
sotto tale aspetto il gap, lo scarto, il divario, il dislivello a danno della
produzione occidentale potrebbe essere destinato anche a crescere. Perché?Forse per
capire qualcosa di più bisognerebbe partire dall’esame dell’intelligenza
naturale e dal tipo di cultura che essa produce, perché è da lì che
provengono i dati immagazzinati nei computer e utilizzati dall’intelligenza
artificiale per l’elaborazione dei suoi responsi. Orbene, dai
dati statistici risulta che la Cina è il Paese oggi più impregnato di
cultura razionalistica con il suo alto numero di abitanti non credenti in
alcuna religione. Facendo uso della ragione e comprimendo l’emotività
passionale, i Cinesi sono riusciti a trarre il meglio persino da un’aberrazione
mentale come il comunismo marxista di origine teutonica fatto proprio dai
bolscevichi; lo hanno utilizzato per raggiungere condizioni di maggiore
benessere per tutti (senza perseguire il mito di un’impossibile e mai
realizzata, in alcun luogo, eguaglianza) e lo hanno vistosamente abbandonato
quando hanno compreso i vantaggi della libera economia di mercato; hanno
imposto il divieto di avere più di un figlio a famiglia quando era
necessario e lo hanno abolito quando sono migliorate le condizioni di vita
generali; hanno reso possibile, con accortezza e prudenza, stabilità
e pace, attendendo pazientemente che la ragione induca anche i
cittadini di Formosa alla comprensione di quanto sia erroneo e dannoso seguire
l’esempio del caos religioso e politico Occidentale (come dimostrano i casi
della Corea del Sud e del Giappone). A fronte di un’azione così improntata
sull’uso costante e diffuso del raziocinio e mai distante delle esigenze
concrete dell’unica vita reale, quella terrena, l’Occidente da duemila anni
contrappone utopie, fantasiose e irrealizzabili e la visione astratta una
duplicità di mondi dove regnano separatamente il Bene o il Male. Domanda: può
l’intelligenza artificiale distaccarsi da tali presupposti culturali? Se lo
chiedano Musk, Zuckerberg, Besoz e altri, considerando quanto e con quale
danno la nostra cultura attuale si sia allontanata dalle sue origini
empiristiche, sperimentali e razionali di sofisti e presocratici. Che ce lo chiediamo
noi vale veramente poco!