Al gaudio per la ripresa dei negoziati e del “ragionare
sulle cose” (deponendo l’ascia di guerra, dissotterrata qualche anno fa, a seguito
delle performance, al suono della banda neonazista “Azov”, di un
comico d’avanspettacolo Ucraino, e delle farneticazioni di un Presidente Statunitense, probabilmente,
non compossui per un imprevisto anticipo di senescenza) gli
Europei nella loro maggioranza avrebbero deciso di non partecipare. I fedeli
dalla teutonica Ursula von der Leyen si mostrano, invece e sempre più chiaramente, propensi a prolungare (nei nostri “lidi”) la
cruda battaglia che in America si è conclusa con la vittoria di Trump. In altre
parole, gli ex asserviti a Biden mostrano di non voler capire che l’accrocco di potere composto dalla Lobby
di Wall Street, dagli spioni della CIA (e dei servizi segreti europei,
detti, eufemisticamente, “deviati”), dai
generali felloni del Pentagono (quelli che si rifiutarono di eseguire l’ordine
dell’allora Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di ritirare le truppe
americane dall’Afghanistan) e dal Partito Democratico statunitense con le sue
appendici sbiadite dello stesso nome (“dall’Arizona all’Alpe, dal Potomac al
Reno”) oltre chee dai partiti falsamente “sinistrorsi” ma con funzioni nascoste
di “agenti provocatori” tutti presenti
nei vari Paesi europei, non c’è più, polverizzato dal voto degli Americani. Si
sforzano d’ignorare anche che un tale coagulo nefasto di forze negative possa
sopravvivere ai colpi di maglio non tanto di Donald Trump quanto dei magnati
coalizzati dell’Hi-tech non solo americani ma addirittura mondiali, desiderosi,
per ragioni diverse ma convergenti, di
smantellare l’area del dollaro, gestita o controllata dalla lobby ebraica. In
un Occidente che, continuando a parlare d’amore ha diffuso l’odio a livelli
massimi, era prevedibile che anche la pratica del “chiodo scaccia chiodo” si
diffondesse tra gli “odianti” in virtù delle punte acuminate di quegli oggetti
metallici. Piacciano o non piacciano le punture di chiodi, è
questa la nuova situazione creatasi sul Pianeta e non sarà certamente la
persistenza della “censura” presa a bersaglio da Vance nel suo viaggio in
Europa e ancora praticata dai mass-media
(non solo europei, in verità) appartenenti a un’editoria che resta, tuttora, finanziariamente dipendente da Wall Street a
cambiare le carte in tavola. Così come non modificarono l’esito della seconda
guerra mondiale (dopo le atomiche a Hiroshima e Nagasaki) i guerriglieri
giapponesi dispersi nelle isole Filippine che continuavano a combattere, sparando
contro le fronde mosse dal vento, non essendosi accorti che i loro nemici erano
tutti rientrati in patria. Si può concludere ammettendo che il fronte degli
Europei fedeli della “pulzella di Bruxelles” è ancora cospicuo (Macron, Scholz
e, in Italia, Schlein, Conte, Renzi, Calenda). Seguono le consuete, mie
domande. La prima domanda è: fino a quando gli Europei continueranno a sentirsi servitori
fedeli di Biden e degli industriali delle armi, non avvedendosi che i tempi
delle negoziazioni diplomatiche non sono i più favorevoli al commercio dei
missili e delle bombe, e che le fonti di quella mortifera locupletazione stanno
per essere sostituite da altri mezzi di sostanzioso arricchimento? Seconda domanda: Per ciò che riguarda l’Italia, chi toglierà la
sveglia dal Collo dei nostri politici ostinati a restare servi “nei secoli
fedeli” dei vecchi e spodestati padroni”? Chi consiglierà loro di vedere sui teleschermi il serial di Joe Wright, tratto dal
libro di Scurati: “M, il figlio del secolo”, che dimostra come in
un Paese dove non abbondano i “cuor di leone” le piroette della nostra
Presidente del Consiglio potrebbero persino portarla più in alto del posto in
cui l’ha collocata la sua sparuta
minoranza (che, guarda caso, è divenuta maggioranza in virtù di una legge di quell’Ettore
Rosato, ex democratico e fondatore dei Popolari Europeisti Riformatori?). Terza e ultima domanda: Se a voler credere ai
fedeli di Cristo che le “vie del Signore sono infinite” è azzardato pensare che quelle utili al cursus honorum della “pulzella della
Garbatella” passino per la Russia e per le parole di un Putin che generosamente
corre, secondo il detto di Ennio Flaiano,
in soccorso del vincitore Trump. Intenditoribus pauca!