LA PREDA UCRAINA E IL CINISMO OCCIDENTALE di Maurizio Vezzosi
Nessuno può dire quanto tempo sarà necessario per realizzare
in Ucraina una tregua e quanto per reale accordo di pace, ma di certo si
possono rilevare alcune evidenze. Il negoziato tra Washington e Mosca non
concerne soltanto il problema ucraino, ma la reciproca sicurezza
strategica dei due attori - anzitutto in ambito nucleare - e le altre aree
geografiche in cui il loro coinvolgimento è prominente. Il Cremlino non
accetterà di concludere un accordo con Zelensky e non accetterà alcun Minsk-3,
ossia un semplice congelamento della guerra. Il nuovo inquilino della Casa
Bianca finora ha almeno un merito: quello di avere ricordato brutalmente che
cosa ci sia davvero alle radici della guerra in Ucraina. La postura di Donald
Trump impone anche ai più miopi di ammettere che l’Unione Europea non è un
soggetto rilevante negli equilibri globali, ed in materia di guerra e di pace
nemmeno negli equilibri europei. Il colossale sforzo bellico a sostegno di Kiev
ha difeso soltanto interessi alieni e contrari a quelli della maggioranza degli
ucraini: il cinismo esplicitato da Donald Trump - 500 miliardi di terre rare -
in merito alle risorse ucraine si discosta solo nella forma da quello
sostanziatosi nella politica delle precedenti amministrazioni. E conferma
quello che l’Ucraina sia sempre stata dal 1991 ad oggi per Washington. Prima di
tutto uno strumento per dividere ad ogni costo - fosse anche la distruzione
dello strumento stesso - l’area occidentale del continente da quella orientale,
oltre che una spina nel fianco di Mosca ed un enorme serbatoio di risorse. Del
resto oggi Donald Trump ha gioco facile nell’imporre ai paesi dell’Europa
occidentale l’acquisto di risorse energetiche statunitensi grazie al lavoro
ereditato dalle precedenti amministrazioni. A questo si aggiungeranno i
colossali acquisti di armi che Washington già non fa mistero di pretendere dai
paesi dell’Europa occidentale, tra cui l’Italia. D’altra parte, di che cosa si
alimenterà l’industria militare degli Stati Uniti se in Ucraina non dovessero
essere inviate più armi, almeno con le stesse proporzioni degli ultimi tre
anni? Mentre il mondo cambia, ed una nuova Yalta appare meno lontana, gli
ucraini restano le prime vittime di enormi illusioni, pagando a loro spese un’ecatombe
senza precedenti in Europa dal 1945 ad oggi.