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giovedì 20 febbraio 2025

IL SOLE TRAMONTÒ
di James Hansen

 
Come si dimentica in fretta… La Gran Bretagna è oggi un paese isolano di fronte alla Francia, noto per il tempo inclemente e per una cucina nazionale poco ammirata nel mondo e nemmeno tanto stimata dagli stessi britannici. Fino a un secolo fa era invece al centro del più grande e potente impero che la Terra abbia mai visto. Alla massima estensione geografica - raggiunta alla fine della Prima Guerra Mondiale - l’impero Britannico copriva all’incirca un quarto dell’intera superficie terrestre, 35,5 milioni di kmq, e aveva una popolazione stimata già nel 1913 in 412 milioni di persone, vicino a un quarto della popolazione terrestre di allora. Al picco della sua importanza veniva descritto come “L’impero sul quale il sole non tramonta mai” in quanto la nostra stella illuminava sempre almeno uno dei suoi territori. L’impero cominciò a porre la base del suo potere internazionale attraverso i possedimenti d’oltremare e alla rete commerciale, risalenti al tardo 16° e il primo 17° secoli. Non era senza concorrenti. Anche Madrid adottò il luogo comune dell’impero sul quale il sole non tramontava per descrivere i propri possedimenti - el imperio donde nunca se pone el sol’ - ma, anziché la “onesta” avidità mercantile inglese, preferì estrarre le ricchezze dal Nuovo Mondo con la forza - e sotto la spinta del potente clero spagnolo - con la Fede. Ad ogni modo, al punto ‘apicale’ dell’impero Britannico - non del suo potere, in declino da tempo, ma della sua popolazione - si stima che ci fossero circa 700 milioni di ‘soggetti britannici’ al mondo. Cos’è successo? È generalmente accettato che il Regno Unito, già uscendo con le ossa rotte dalla Prima Guerra Mondiale, pur come vincitore, semplicemente non abbia retto agli stravolgimenti economici e politici della Seconda Guerra di pochi anni dopo. Nel ventennio tra il 1945 e il 1965 il numero di ‘soggetti’ fuori dalla stessa Gran Bretagna è passato da 700 mln a 5 mln, di cui 3 mln nella sola città di Hong Kong, ora cinese. Tutto questo ha enormemente diminuito il potere e il prestigio britannico nel mondo. In più, sempre sulla scia della Guerra, sono emersi in vari possedimenti coloniali movimenti nazionalisti che cercavano ‘energicamente’ l’indipendenza. Per ora, pare che l’epoca in cui venivano accettati ‘imperi’ nel mondo stia svolgendo alla fine. La crescente ‘porosità’ dei confini dal punto di vista della facilità di movimento delle idee, delle notizie e delle persone rende più difficile il livello di controllo sociale necessario per imporre una gestione ‘imperiale’ della res publica. Di ‘imperatori’ al mondo ne è rimasto uno solo, l’imperatore del Giappone, per quanto il suo paese non possegga più da tempo un impero… C’è però un evidente aspirante, Donald Trump, che, palesando l’eccentrica proposta di ‘assorbire’- pure con la forza- il Canada e la Groenlandia negli Usa, prospetta esplicitamente la creazione di un ‘Impero’ Nord Americano di cui nessuno all’infuori di lui sembra sentire la necessità. Beh, ce n’è sempre uno...