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lunedì 17 febbraio 2025

LA TECNOCRAZIA ECONOMICA AL POTERE
di Andrea Fumagalli 



Il discorso di Vance è molto interessante e dice che l’Europa (come il re di Andersen) è nuda. La democrazia in Europa come in Occidente è morta da lustri (se mai c’è stata). È paradossale che a dirlo sia il vice presidente di uno stato che ha abolito la democrazia sostanziale da anni. Fino a ieri esisteva almeno una democrazia formale, che a parole si rifaceva a una qualche carta costituzionale, sempre più stracciata. Oggi neanche questa. Credo infatti che da qualche anno siamo entrati in una fase post-costituzionale, dove il neo autoritarismo si basa sulla negazione dell’approccio costituzionale e della separazione dei poteri. Con l’avvento delle piattaforme tecnologiche, come nuovo modello organizzativo del capitalismo, salta completamente la separazione tra potere economico e potere politico. Se il neo-liberismo aveva sancito la supremazia del potere economico di mercato sul potere politico dello stato, comunque demandando allo stato alcuni compiti regolativi o deregolativi (flessibilizzazione del mkt del lavoro, difesa formale della concorrenza - antitrust, autonomia fiscale, ecc. -), oggi con il duo Musk-Trump, il potere politico viene annullato e la politica è direttamente svolta dalla tecnocrazia economica che governa e comanda le piattaforme digitali.
Vance lo conferma, dicendo che il nuovo sceriffo (populista) predilige deportazioni e remigrazioni e vuole libertà d’azione e detassazione per le piattaforme tecnologiche, in nome di un illusorio recupero dell’egemonia unipolare USA. Obiettivo destinato, comunque, al fallimento.