Se l’Europa fosse guidata da statisti, anziché da
superidioti, guerrafondai e revanscisti - pensando a gente come Pistorius, il
socialdemocratico ministro della Difesa tedesco, si sarebbe tentati di
rispolverare l’attributo socialfascista - approfitterebbe della volontà
americana di chiudere la guerra alla Russia, e di normalizzare le relazioni con
essa - volontà testimoniata anche dalla ripresa dei contatti tra i ministri
degli Esteri - per negoziare con Mosca una pace duratura fondata sulla
sicurezza comune. In altre parole, non si limiterebbe a rispondere ai
questionari provenienti da Washington, di cui parla il servizio in oggetto,
perché questi prospettano in pratica una tregua, il congelamento dello status
quo, che come tale necessita della presenza dei piskiper, presenza
quanto mai inutile, come dimostrano il Libano, il Congo, il Sudan,
l’Afghanistan, ecc – quando non si sa cosa fare si chiamano i piskiper. Il
questionario può andar bene ai polacchi, ai baltici, agli scandinavi che
non vedono l’ora di mettere sotto la Russia, e che a questo scopo creeranno
prima o poi un “incidente” nel Mar Baltico, come prevedono Andrew Korybko e
John Helmer.