L’OCCIDENTE: CAMBIA QUALCOSA O TUTTO?
di Luigi Mazzella
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Sandro Botticelli
Pallade con Centauro
Mi piacerebbe
che si realizzasse la seconda alternativa ma credo che la prima presenti più
elementi di ragionevolezza. Un aforisma che mi convince pienamente e che
cito spesso è quello attribuito ad Albert Einstein che
sostiene: “Non può cambiare la realtà oggettiva che ci circonda se
non muta la mentalità soggettiva che l’ha creata”. Ora che la sconfitta
alle elezioni presidenziali americane della candidata dei Democratici,
espressione non solo di una forza politica ma di un coagulo di potentati (come
CIA, FBI, Pentagono, Lobby finanziaria di Wall Street, industria delle
armi), la vittoria del Repubblicano Donald Trump e i suoi discorsi
sui progetti politici e gli interventi di Musk, di Vance e soprattutto di
Robert Kennedy jr. fanno sì che non si possa negare che “qualcosa” sia cambiato
o stia per cambiare nella parte settentrionale del Nuovo Continente. Solo “qualcosa”; perché non
tutto? Perché Trump è pur sempre americano e figlio della realtà
Occidentale che è confusa e caotica quanto altre mai. In essa il gioco politico è
profondamente alterato:
a) dal fatto che un Partito Democratico
come quello nordamericano non si è accontentato di espandersi solo sul
territorio nazionale ma è riuscito a porsi come una forza transnazionale
con l’aiuto della CIA e dei i servizi segreti di tutti i Paesi dell’Occidente
(che essa, ovviamente, ha “deviato”) ed è sorretto da una stampa dipendente
finanziariamente, a livello mondiale, dalla Lobby di Wall Street che fa,
per esso, solo interessata propaganda;
b) dalla permanenza di un impasto
cosiddetto “culturale” di assolutismi autoritari e intolleranti che
rendono selvaggia, ingiuriosa, fortemente offensiva la contesa politica e
impediscono ogni discussione sulle iniziative da intraprendere fondate sul
raziocinio e sulla volontà di perseguire il bene comune;
c) dalla presenza solo immaginata ma
ugualmente incombente nell’agire quotidiano di entità metafisiche, irreali, che
benché solo supposte sono capaci di scatenare emozioni, passioni, moti
incontrollabili dell’animo;
d) dall’uso politico della giustizia e
del sistema mass-mediatico che favorisce l’accesso nella vita
pubblica solo di chi non ha niente da perdere sul piano dell’onore, della
reputazione e della rispettabilità personale.
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Pallade con Centauro
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Max H. Sauvage
Uomo di pace - 2024
Trump, d’altronde, ha dimostrato
anche di non essere del tutto immune da moti di irrazionalità: ha giurato
sulla Bibbia che non è cosa di poco conto agli occhi dei suoi elettori non
credenti e razionalisti; spesso invoca Dio (sia pure in modo poco
credibile) per essere aiutato a risolvere i problemi della
Nazione; il “sogno a occhi aperti” di prendere il sole con Netanyahu
sulla Riviera di Gaza potrebbe dirla lunga sul suo nascosto rapporto con
la lobby ebraica finanziaria statunitense (e ciò, nonostante le velate minacce
di utilizzare sistemi di cripto-valute); della Groenlandia diventa difficile
parlare data la vaghezza del riferimento; per altri suoi discorsi,
abbozzati e non approfonditi sembra mancare la stessa chiarezza logica che ha
contraddistinto la sua ricostruzione degli eventi che hanno causato la
guerra russo-ucraina.
D’altronde, si deve riconoscere che
muoversi con razionalità e lucidità in un mondo che continua a reggersi e a
credere, senza togliersi la sveglia dal collo, nella novellistica dei
carovanieri del deserto mesopotamico e nelle utopie post platoniche ed
hegeliane dei neo fascisti e dei neo comunisti (sedicenti democratici,
ma per loro natura autoritari) non è facile. Anche se il neo eletto Presidente si è circondato del meglio che
offre l’intelligenza statunitense, senza l’aiuto delle menti lucide ancora
rinvenibili in Europa fuori dalla “incultura” ufficiale di stereotipi “detti e
ridetti” il suo eventuale proposito di cambiare veramente la confusa e caotica
realtà dell’Occidente s’infrangerebbe contro ostacoli insormontabili.
Per quanto riguarda l’aiuto
della leader di Fratelli d’Italia, Trump dovrebbe applicare il motto
omerico “Timeo Danaos et dona ferentes” e non lasciarsi sedurre dagli
sdilinquimenti che offuscarono la vista già annebbiata del suo predecessore
Biden. La “pulzella della Destra italica”, è stata invitata a partecipare
alla riunione indetta dai Repubblicani Americani sul Conservatorismo, con cui
il “fascismo” a causa della sua pretesa di essere
“rivoluzionario” ha ben poco in comune. E ciò anche per la origine
assolutistica hegeliana che purtroppo è anche quella dei sedicenti liberali
italiani, convinti che come, per le patate, il meglio del loro pensiero
politico sia finito sotto terra (a partire da Cavour e a finire a Croce e
a Gentile).
Domanda: Nulla da
fare allora per l’avveramento del motto di Einstein? Non è detto! Nella “incultura”
prevalente dell’Occidente non mancano “rarae aves”: i filosofi presocratici e
sofisti, Baruch Spinoza, Arthur Schopenhauer, Giacomo Leopardi e, con qualche
riserva sul piano religioso, John Locke.
Se
in Italia sorge un partito che dir si voglia Conservatore, Repubblicano
(assolutamente non Mazziniano), Liberale (decisamente empirista, e
rigorosamente “anti idealista”) e si dichiara senza mezzi termini
“pacifista” Trump può avere un alleato di cui fidarsi almeno per alcuni
punti del suo programma sin qui reso noto.
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Max H. Sauvage Uomo di pace - 2024 |