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sabato 1 febbraio 2025

PALAZZINA LIBERTY: UN’INCOGNITA



Alcune testate hanno raccolto le nostre sollecitazioni in merito alle recenti notizie relative alla Palazzina Liberty, La Repubblica, Altreconomia, MilanoToday e Metroregione (Radio Popolare). Ci sono state diverse dichiarazioni da parte dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, senza aggiungere nulla di nuovo, anzi, è rimasto in diversi casi sull’ambiguo, il confuso, il non detto. Permangono incertezze sui tempi: Sacchi dice che la Palazzina riaprirà entro l’estate; significa a giugno o a settembre? Parla genericamente di aperture di attività durante l’estate. Viste le continue dilazioni, un’indicazione chiara sarebbe necessaria. I costi restano ancora un’incognita, con oscillazioni sconcertanti e non motivate: Sacchi indica circa 1 milione di euro per il 2025, ma come si giustifica il fatto che nei preventivi iniziali si arrivava a un complesso di circa 5 milioni, ora ridotti a 4, di cui 1,8 e 1,1 nei prossimi due anni? I lavori riguardano il solo piano terra, come dichiarato a “MilanoToday”. Vero, ma è una mezza verità: si tace sulla riabilitazione, necessaria e gravosa, dei locali sotterranei, che il preventivo iniziale indicava come molto rilevanti. Oltretutto, nel sotterraneo sono presenti i servizi igienici, che evidentemente condizionano la piena funzionalità del pianoterra, la cui riattivazione è prevista appunto in tempi più brevi. Un guazzabuglio, insomma, senza capo né coda. Ma il buio più profondo e preoccupante continua a restare quello che grava sulla gestione: la Palazzina, nelle parole dell’assessore, resta “patrimonio legato esclusivamente alla città, quindi all’ente pubblico”, ma subito dopo chiarisce che “chiaramente potrà essere concessa agli operatori culturali della città, a seconda delle iniziative che vengono proposte”. Una resa completa alla discrezionalità delle proposte dei privati, insomma. La regia pubblica resta puramente formale, una scatola vuota. Mancano indicazioni progettuali e d’indirizzo sui settori preferenziali, sugli ambiti di fruizione (musica? teatro? che altro?), sull’approccio (produzione d’eccellenza? corsi popolari? che altro?). In assenza di questo, come si sostanzia e si giustifica una seria ed efficace gestione pubblica, garantita dal Comune? Non ci siamo, assessore Sacchi. Così non va. Proseguiremo la mobilitazione e la controinformazione, anche con interventi pubblici.
Comitato Palazzina Liberty bene comune