Nel
frenetico susseguirsi di notizie eclatanti, spesso seguite da altrettanto
spiazzanti smentite, la nuova amministrazione americana sta mettendo a dura
prova le capacità analitiche di chi prova ad interpretarne il
disegnosottostante le decisioni e i comportamenti in chiave politica, economica
o strategica. In effetti, è molto difficile confrontare l’attuale
amministrazione con qualsiasi altra, presente e passata anche di altri paesi,
soprattutto quelli con ordinamenti cosiddetti democratici. Un famoso detto (di
origine shakespeariana; Amleto) recita: “there is method in his madness”
(c’è del metodo nella sua pazzia) ma spesso questo viene usato, ironicamente
anche all’incontrario: “there is madness in his method” (c’è pazzia nel
suo metodo). Volendo citare anche un’espressione tipicamente americana, si
potrebbe dire: “when the shit hits the fan, it’s hard not to get dirty”
ovvero, quando la cacca colpisce il ventilatore, è difficile uscirne puliti. Tornando al detto inglese, sono
dunque due le alternative che dovremmo prendere in considerazione quando
cerchiamo di valutare a “valore di facciata” (face value) le esternazioni, gli
ordini esecutivi, i comunicati via social, gli incontri di persona, le
conferenze pubbliche, le decisioni apparentemente prese sul momento, ecc. ecc.
cui stiamo assistendo, spesso con sconcerto, da un paio di mesi a questa parte.
Volendo fare solo alcuni esempi tra i tanti episodi di cui ciascuno di noi
ricorda almeno una mezza dozzina, proviamo a confrontare i pochi casi qui sotto
riportati in funzione delle due possibili alternative del detto shakespeariano sopra
citato e proviamo ad assegnare l’una o l’altra a ciascuna delle situazioni. Potremmo
a questo modo trarne qualche indicazione per formarci almeno un’idea personale
su quanto sta succedendo. Eventuali commenti chiarificatori sono riportati
in corsivo.
L’Organizzazione Mondiale di
Sanità (WHO) è un ente inutile e costoso per questa amministrazione, quindi gli
USA non ne faranno più parte. Pur con notevoli manchevolezze, verificatesi
durante l’ultima pandemia da Covid-19, l’OMS rappresenta, per la stragrande
maggioranza delle nazioni più povere, affette dai peggiori guai sanitari,
l’unica Istituzione che può monitorare le situazioni di pericolo e porvi
qualche rimedio anche a vantaggio delle nazioni più ricche che lo finanziano (i
virus non hanno bisogno dipassaporto per varcare i confini).
Gli USA non sono più disposti ad
accollarsi la maggior parte delle spese per ottemperare ai patti stipulati con
le altre Nazioni dell’alleanza atlantica (North Atlantic Treaty Organization).
Tutte gli altri contraenti dovranno aumentare il loro apporto spendendo almeno
il 3% del PIL per l’adeguamento militare della loro partecipazione all’alleanza. La cessazione della NATO,
peraltro già data come affetta da encefalogramma piatto dalla Francia qualche
anno fa, è quanto fortemente auspicato dalla Russia anche facendo leva sul
presupposto delloscioglimento dell’omologo “Patto di Varsavia” che fu usato
essenzialmente per soffocare le rivolte di Paesi satelliti dell’Unione
Sovietica (Ungheria, Cecoslovacchia, ecc.) nel secolo scorso. Un uso
chiaramente pretestuoso dell’analogia, visto che quei Paesi, appena hanno
potuto liberarsi dal giogo sovietico, hanno chiesto “a gran voce” di aderire
alla NATO per scongiurare ulteriori future pretese di annessione dopo la caduta
dell’URSS. Un tipico caso di “once bitten, twice shy”. In italiano si direbbe
“il gatto che si scotta ha paura anche dell’acqua fredda”. Il gatto ucraino ha
ragione da vendere!
Gli USA hanno votato all’ONU
contro la risoluzione che indica la Russia come paese aggressore nella guerra
contro l’Ucraina iniziata il 24 Febbraio 2022. Il voto accomuna gli USA ad
autocrazie e dittature quali: Bielorussia, Burundi, Corea del Nord, Iran, Mali,
Nicaragua, Niger, e naturalmente la Russia. La risoluzione è passata con 93
favorevoli e 18 contrari. I veterani americani, dopo aver
servito gli USA in tutte le loro (sciagurate) guerre, a partire dal Vietnam,
sono considerati da questa amministrazione dei parassiti e perdenti (suckers,
losers). La loro associazione viene privata del sostegno federale. Molti di loro, sofferenti
fisicamente e psichicamente sono in povertà e abbandonati al loro destino. Questo
ha fatto esprimere, a un ufficiale di volo in servizio per oltre 40 anni sugli
aerei di pronto intervento e ritorsione in caso di attacco nucleare, con
turnazione continua nelle 24 ore, tutta la sua amarezza per aver creduto nel
suo lavoro di mantenere le libertà decretate dalla Costituzione contro
eventuali nemici esterni ed interni. L’ufficiale ricorda anche, con grande
sconforto, una famosa frase di Nikita Krusciov: “non abbiamo nessun bisogno di
invadere gli USA, li distruggeremo da dentro”.
L’Unione Europea ha il solo scopo
di fottere (traduzione di “to screw”) gli USA. Quindi imporremo dazi su tutti i
loro prodotti… No comment. Nella UE non esiste la libertà di
espressione e questo è il primo segnale della mancanza di democrazia (JD Vance,
vice-presidente USA). Alla “rissa” nello studio ovale
della Casa Bianca il 28 febbraio scorso, condotta da Vance e Trump contro
Zelensky, non sono state ammesse agenzie di stampa non gradite ma era presente
l’agenzia Russa TASS. Esistono solamente due generi:
maschio e femmina. Sono aboliti tutti i riferimenti a LBGQ…etc. Anche il
cognome Gay viene espunto. Persino la foto storica del
bombardiere Enola Gay (nome e cognome della madre del pilota) viene rimossa
dall’archivio dell’Aeronautica Americana. Chi si ritrova col cognome “Gay” ne
dovrà trovare un altro. Forse varrà anche per “Black”, “White”, “Green”, “Red”,
ecc.?
Il Canada possiede grandi
ricchezze naturali e un’economia strettamente interdipendente con quella
americana. Non ha motivo per essere una Nazione indipendente, e verrà annesso,
in un modo o nell’altro, come 51° Stato dell’Unione. Per convincere la
popolazione canadese, per ora ricorriamo a dazi fino al 50% che peseranno
talmente tanto sulla loro economia da convincerli all’idea dell’annessione, sennò
si vedrà. Senza contare che il Canada ha
“da poco” ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito, è un vastissimo Paese suddiviso
in tredici province e territori, ciascuno equivalente a uno degli Stati USA per
dimensioni ed ordinamento, retti da un governo centrale con istituzioni che
nulla hanno a che vedere con gli USA.
La Groenlandia deve diventare
territorio USA in un modo o nell’altro. La compreremo oppure la occuperemo
militarmente. La più grande isola del pianeta,
fino a poco tempo fa ricoperta dal ghiaccio per la maggior parte della sua
estensione e per la maggior parte dell’anno, appartiene alla Danimarca. La sua
popolazione (circa 50.000 abitanti) è formata in gran parte da etnie simili
agli eschimesi dei territori canadesi del Nord Est da cui l’isola è separata da
un istmo di pochi chilometri di Mare Glaciale Artico. Il vastissimo territorio
cela ricchezze minerarie simili a quelle che si trovano in Canada e nello
“scudo Baltico”. La scarsissima popolazione, retta da un governo autonomo, può
rappresentare una facile preda per chi, in spregio ai trattati internazionali e
alla carta dell’ONU, potrebbe tentare un colpo di mano. Un pretendente poteva
essere facilmente individuato nella Russia di Putin. Ora, per sua stessa
ammissione, avanza forti pretese il presidente USA.
Come dicevo, questo è solo un
minimo campionario, tanto per fare alcuni esempi. Poi c’è il caso dei casi. Per
promuovere la Pace nei due più preoccupanti e recenti teatri di guerra, questa
amministrazione americana vuole come contropartita un ritorno economico per gli
USA. A Gaza, con la deportazione dei palestinesi e la creazione di una “Trump
Riviera” per ricchi sulle macerie lasciate dai bombardamenti israeliani. In
Ucraina con lo sfruttamento delle risorse minerarie e della logistica del Paese
a vantaggio degli USA, mentre è sottinteso un eventuale accordo per lasciare
che la Russia proceda come meglio crede nell’estendere la sua influenza
politica su quel popolo. Stessa cosa sembra poter valere per Israele su Gaza. Tutto questo parlar di pace è nel
frattempo condito con una effettiva guerra commerciale contro qualunque Paese
sia ritenuto colpevole di aver approfittato dell’America negli scambi
commerciali. Quindi soprattutto gli alleati storici: Canada, Europa, Messico,
ecc. Mentre gli avversari storici non hanno chiaramente alcuna colpa da
scontare, tranne la Cina ma qui l’approccio è più cauto per vari altri motivi
che non sto qui ad elencare. Io un’idea me la sarei fatta, con
buona pace per Amleto. Ma logicamente non voglio influenzare nessuno!