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venerdì 14 marzo 2025

DIRITTO ALLA SPERANZA



La Turchia deve fare la sua parte per raggiungere la pace dopo l’appello di Abdullah Öcalan!
 
Esiste oggi un’opportunità storica per una pace duratura in Turchia e nella regione. L’appello di Abdullah Öcalan alla pace e a una società democratica, reso pubblico il 27 febbraio 2025, rappresenta un passo cruciale per porre fine a un conflitto di lunga data e avviare un processo di soluzione democratica. Questo appello non solo ha un enorme potenziale per la stabilità e la tutela dei diritti umani in Turchia, ma anche per l’intera regione. La pace è uno dei valori fondamentali dell’umanità e costituisce un principio universale alla base del diritto internazionale. È inoltre una condizione essenziale affinché tutti possano godere pienamente dei diritti umani. La Turchia, in quanto Stato, ha il dovere di adempiere alle proprie responsabilità nei confronti del suo popolo e dei popoli della regione, rispettando gli obblighi derivanti dal diritto internazionale e adottando le misure necessarie per instaurare la pace.
In questo contesto, è fondamentale garantire le condizioni affinché Abdullah Öcalan possa partecipare attivamente al processo di pace. Ciò non solo è necessario per tutelare i suoi diritti fondamentali, tra cui la possibilità di comunicare con il mondo esterno e il “diritto alla speranza” dopo oltre 25 anni di prigionia, ma rappresenta anche un’importante opportunità per promuovere la democratizzazione e il rispetto dello Stato di diritto.
Secondo la Dichiarazione delle Nazioni Unite sul Diritto alla Pace, la costruzione della pace richiede l’affermazione dell’uguaglianza, della giustizia e della supremazia della legge. È necessario creare una società libera dalla paura, dalla povertà e da ogni forma di discriminazione. Per questo motivo, la Turchia deve rivedere con urgenza le sue leggi penali, la normativa antiterrorismo e altre disposizioni simili, tenendo conto delle decisioni e delle raccomandazioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e degli organismi giuridici internazionali, e attuare le riforme necessarie. Garantire l’indipendenza della magistratura deve essere un pilastro centrale di questo processo. Inoltre, per raggiungere una pace sociale duratura, le autorità turche devono pianificare e attuare misure adeguate per i prigionieri politici detenuti nelle carceri. È altresì fondamentale promuovere adeguamenti culturali e sociali in linea con le esigenze di una società pluralista, affinché tutti possano godere di pari diritti. La Turchia e il popolo turco si trovano di fronte a un’opportunità storica per la pace, dopo un conflitto che dura da 50 anni. Le autorità hanno il dovere di garantire la cessazione delle ostilità e di creare un ambiente in cui i cittadini possano vivere in pace e godere di diritti e libertà uguali per tutti. Noi, le organizzazioni giuridiche firmatarie, esortiamo la Turchia e tutti gli attori coinvolti nel processo di pace a cogliere questa occasione unica e ad adottare le misure necessarie per realizzarla. Ogni passo verso la pace, il rafforzamento dei diritti umani, della giustizia e della democrazia è fondamentale non solo per il futuro della Turchia, ma anche per quello dell’intera regione. La costruzione della pace è una responsabilità collettiva. Per questo motivo, invitiamo la comunità internazionale a sostenere questo appello e a svolgere un ruolo attivo affinché venga realizzato.


 
Firmatari:
Asociación Americana de Juristas
Association for Democracy and International Law (Maf-Dad)
Democratic Jurists, Italy (Giuristi Democratici)
European Association of Lawyers for Democracy and World Human Rights (ELDH)
European Democratic Lawyers (AED)
Giza Eskubideen Behatokia (Osservatorio per i Diritti Umani, Paesi Baschi)
International Bar Association's Human Rights Institute (IBAHRI)
Legal Centre Lesvos
Legal Team Italia
National Union of Peoples’ Lawyers (NUPL), Filippine
Socialist Lawyers Association of Ireland
Swiss Democratic Lawyers
The Defence Commission of the Barcelona Bar
The National Association of Democratic Lawyers (Sudafrica)