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lunedì 31 marzo 2025

L’EUROPA DELLA GUERRA
di Luigi Mazzella



L’Unione Europea è nata per la pace non per la guerra!
 
Questa volta comincio con una domanda: È un “Italiano” osservante della Costituzione chi, rifacendosi a un brocardo latino di dubbia coerenza logica, afferma si vis pacem para bellum? La mia risposta è no! È solo un “furbetto” che cerca di eludere il sano principio del “ripudio assoluto della guerra” sancito dalla nostra Carta fondamentale con infantili giochi di parole. Si può mai imporre, infatti, di ripugnare il bellum e volere la pacem e convincere al tempo stesso chi dovrebbe “repellere” il conflitto armato a prepararlo? 
Altra domanda: Può dirsi vero “Europeista” chi ignora, volutamente a causa di una devianza psichica che lo induce all’aggressività e alla violenza, che il patto dell’Unione Europea fu stretto per garantire agli abitanti del vecchio Continente una pace duratura, senza limiti di tempo, dopo che ben due guerre mondiali erano scoppiate in Europa? La mia risposta è ancora no! Si tratta anche in questo caso di persone affette da turbe psichiche che inducono a ignorare che l’Unione Europea è stata creata precipuamente per promuovere la pace e la stabilità nel Vecchio Continente e per fare sì che tale impegno si estendesse a tutto il mondo.
Terza domanda: Costituzione italiana e Creazione dell’Unione Europea c’entrano qualcosa per giustificare un riarmo di tutto punto, per schierare battaglioni di giovani destinati a morire, per allineare su rampe ad hoc missili e bombe distruttive al fine, falsamente proclamato, di voler perseguire la pace? Dico no e aggiungo: “falsamente”, non a caso. Ad appoggiare, con l’invio di armi e di aiuti a Zelensky, la guerra ucraina contro la Russia, l’Europa è stata motivata dalla versione sui fatti data dagli Stati Uniti di Biden (con l’appoggio della Cia del Pentagono ma tale narrazione è stata poi smentita clamorosamente dagli stessi Nordamericani con la contestuale denuncia di una crescita del nazifascismo a Kiev volto, tra l’altro, a massacrare una quantità enorme di filo russi e russofoni nelle zone ucraine di confine.



Domanda ulteriore: che cosa induce il francese Macron, la teutonica Ursula Albrecht Von der Leyen e il britannico Starmer a rendersi promotori di una sorta di “crociata” del Terzo Millennio contro i Russi che a giudizio degli alleati Americani sarebbero stati unicamente denigrati da una propaganda costruita ad arte?
Conclusione: Chi si sente “italiano”, dotato di sano raziocinio, privo di istinti aggressivi inconsciamente nutriti, ed “europeista” per amore di pace e di esistenziale serenità non può che ripudiare (come suol dirsi, senza se e senza ma) ogni guerra e considerare l’Unione una delle più grandi realizzazioni della storia moderna per mantenere la pace. Oggi, quindi, non può dirsi soddisfatto del “riarmo” annunciato dalla teutonica Commissaria di Bruxelles e purtroppo votato dalla maggioranza degli ex pacifisti del vecchio Continente di sinistra, di centro e di destra (salva l’eccezione di Orban). In queste condizioni, a fronte del vile attentato ai propositi istituzionali di pace perpetrati con la volontà (chiaramente) manifestata di dotarsi di armi distruttive di massa, un europeista per così dire “di prima e vera maniera” non può che uscire allo scoperto e isolare, con comportamenti inequivoci, gli Stati che, più di altri, hanno sempre fomentato guerre in Europa. 
Perorazione finale, conseguente: Francia, Germania, Inghilterra continuino a seminare zizzania tra i popoli e a promuovere guerre. Gli Stati veramente pacifisti si tengano lontani dallo sposare tesi propagandistiche elaborate da spie e generali di quei tre Paesi e dichiarino senza remore la loro neutralità, anche ammettendo apertamente di essere stati spudoratamente ingannati. L’Europa deve restare lontana dalla guerra, entità incompatibile; come avevano sperato i suoi Padri fondatori.