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domenica 13 aprile 2025

ARTE
di Donato Di Poce


 
Ennio Bencini. Le visioni metafisiche della bellezza

Sono tante le etichette o le definizioni che vari critici d’arte hanno dato negli anni all’arte di Ennio Bencini: “Spirituale”, “Metafisica”, “Simbolica”, “Tetrista”, “Sacra”, “Mistica”, “Polimaterica” e “Visionaria”.


La luce sofianica della Bellezza
Tutte in parte vere e tutte aderenti a singoli periodi o tematiche affrontate dall’artista, ma c’è un filo conduttore e un’energia sotterranea che ha fatto da piattaforma etica, ideologica ed emozionale a tutti i suoi lavori ed è l’amore per l’arte e la luce sofianica della bellezza che infonde ai suoi lavori un’aura e una forza visionaria e metafisica, un’energia vitale senza confini. La sua idea di bellezza però non è mai fine a se stessa, ma è una sorta di bellezza funzionale all’etica ed al respiro estetico dell’uomo. Bencini riesce a dare un’anima alla materia e materialità alla luce, al suo senso di ascesi mistica e spirituale, padroneggiando tecniche e stili diversi in un’armonia compositiva di rara bellezza, sino a far diventare i suoi lavori dei veri “reperti estetici”.


La cultura del “reperto estetico”
La sabbia nera dell’Elba diventa un tappeto spirituale per eclissi esistenziali; le “pietre” di Cortona diventano nelle sue mani scudi araldici di bellezza primordiale e chiave architettonica per portali estetici; I suoi “cancelli” dorati sono cattedrali di luce nel deserto dove i suoi simboli giocano la partita a carte con la vita e le sue “nature morte”, altari estetici che celebrano la bellezza dell’arte. Così come nel pensiero teologico, la creazione è autorivelazione della sofia divina della Trinità, Bencini declina in modi laici e sacrali insieme la sua azione culturale in cui la creazione artistica va intesa e praticata in modo molteplice e simultaneo: l’arte è materia, l’arte è pensiero, l’arte è rivelazione.  
 
Donato Di Poce
Ennio Bencini. Le visioni metafisiche della bellezza
I Quaderni del Bardo Ed. Lecce, 2025.