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venerdì 4 aprile 2025

LE “GANGS OF WESTERN WORLD”  
di Luigi Mazzella


 
Dopo l’esclusione eclatante (l’aggettivo, non a caso è di origine francese), con sentenza giudiziaria, dalla prossima competizione elettorale della candidata, probabile nuova Presidente della Repubblica d’Oltralpe, Marine Le Pen, è molto probabile che al film “capostipite” di Martin Scorsese Gangs of New York (imitato in Italia dal serial recentissimo Gangs of Milano) segua l’improcrastinabile “colossal” Gangs of Western World. Chi ne sarà il regista e lo sceneggiatore? Non è una previsione facile, perché i protagonisti della pièce sono di calibro eccezionale. Nel film (o serial) la Gang della Sacra Sinistra Unita dovrebbe essere costituita:
1) dalle maggiori Istituzioni pubbliche del “Grande Occidente” cosiddetto “Democratico”; 
2) dai partiti (privati) sedicenti “progressisti”;
3) dalle centrali finanziarie delle monete dominanti (dollaro ed euro) e dalle lobbies che le gestiscono;
4) dalle agenzie di “intelligence” del Nuovo e del Vecchio Continente, interconnesse dopo le cosiddette “deviazioni” operate da quella statunitense;
5) da una parte cospicua delle forze armate e dei magnati dell’industria bellica ;  
6) da appartenenti agli ordini giudiziari, di polizia e dei vertici amministrativi; 7) da molti cosiddetti “intellettuali” operanti nei settori del cinema, della televisione, dell’editoria della carta stampata, dell’Accademia (di origine platonica e osservante scrupolosa del verbo dei “maestri”).



La Gang della Destra Conservatrice, allo stato, meno organizzata perché costituita solo recentemente, dovrebbe comprendere:
1) grande parte del Partito Repubblicano statunitense e dai rappresentanti dissidenti degli Ordini affiliati alla gang avversaria;
2) pochi ma agguerriti intellettuali e accademici;
3) i magnati dell’high tech e dell’industria spaziale; 
4) i sostenitori di sistemi finanziari nuovi ed originali (cripto-valute).
I mezzi necessari alla realizzazione dell’opera dovrebbero essere notevoli: lo “scontro” tra i due nuovi “Mostri della Politica” minaccia di essere squassante, una vera lotta senza quartiere tra gangs aperte a ogni violazione dei più sacri diritti umani e all’uso maggiormente cinico e spregiudicato di manipolazione propagandistica. È prevedibile che si possa assistere a un mutamento radicale del linguaggio politico. Persino i finti “buonisti”, i pretesi fautori di nobili principi e di alti valori, gli assertori indefessi di battaglie per i diritti umani, per la vera e profonda democrazia, per il benessere universale potrebbero mettere la sordina ai loro falsi propositi e concentrarsi nella diffamazione degli avversari (definiti ora populisti, ora sovranisti, se non criminali e delinquenti). 
Chi è interessato alla realizzazione del colossal deve, però, sbrigarsi, perché il tempo necessario per giungere al definitivo, spengleriano “tramonto dell’Occidente” stringe paurosamente. Le cinque “irrazionalità” della cosiddetta Cultura Occidentale (da me sempre ricordate) spingono i capi delle rispettive gang allo scontro anche armato e, probabilmente nucleare. Si dice che Hitler, sperando di anticipare gli Americani del Nord per la scoperta del fungo atomico, da uomo di fede religiosa abbia detto: Dio mi perdoni gli ultimi minuti di guerra!
Domanda: Si può essere sicuri che tra i fautori del riarmo europeo non vi siano suoi “eredi”?