Solo
un pensiero libero e non condizionato da “credi” fideistici o di fanatismo
politico può cogliere tutta la gravità di quanto è avvenuto ieri, 5.4.2025,
nell’Italia sedicente “libera” e “democratica”.Una massa di centinaia di migliaia di persone,
appartenenti a sigle diverse della politica e della società civile, ha
affollato le strade della capitale disegnando un “serpentone” snodantesi
da piazza Vittorio a via dei Fori Imperiali.A differenza
di quanto scrive in Piemonte il roboante cantore
delle falsità risorgimentali, Giosuè Carducci,circa l'italico popolmorto (che, all’epoca di Mazzini e Garibaldi, surse
cantando a chiedere la guerra)ieri il grido chiaro e forte era
contro il riarmo europeo proposto dalla teutonica Ursula Albrecht Von Der Leyen
e supinamente votato dalla “pulzella della Garbatella” (che a Napoli, per tale
gesto di codardia, avrebbero denominata subito, “guappa di cartone”). Orbene,
di tale evento che esprimeva il desiderio della stragrande maggioranza degli
Italiani (molti di essi non votanti per disgusto dello squallido panorama
politico) di non essere annientati dalle bombe atomiche di un Paese che,
verosimilmente, non ha mai pensato e non pensa di invaderci, che non ci ha mai
mutilato di parti del nostro territorio (come è avvenuto, in passato, da parte
dalla Francia, per Nizza, Savoia e Corsica, dell’Inghilterra, per Malta e della
Jugoslavia, per grande parte della Venezia Giulia e dell’Istria), reagisce con calma e responsabilità alle ingiurie che dallo
Stivale gli vengono, gratuitamente, scagliate contro, che ha
subìto esso la nostra aggressione nella seconda guerra mondiale di tale evento
(dicevo) il sistema mass-mediatico ha vergognosamente taciuto per lungo tempo,
dando poche immagini della manifestazione in coda a ogni altra notizia (per
così dire, in gergo calcistico “in zona Cesarini”).
Il
fronte del silenzio o del “de minimis non curat praetor” è stato
compatto e sono intuibili le motivazioni di ciascuna rete.L’americana SKY è certamente legata al Partito
Democratico, sconfitto duramente, che dà i suoi colpi di coda come un
serpente decapitato (da noi percepibili) essendo esso così lungo da giungere
fino all’Europa.Mediaset, nelle mani dei
figli di Berlusconi che verosimilmente non hanno mai condiviso la versione del
padre (del 2014) sulle responsabilità ucraine per i genocidi e massacri di filo
russi e russofoni nel Donbass e zone limitrofe, esprime costantemente il volto
pilatesco di Antonio Tajani e dà, come sempre, dopo la morte del Cavaliere, un
colpo al cerchio ed uno alla botte.La
RAI, “colonizzata” dalla Presidente del Consiglio non può smentirela pluri-tubante (come le tortore e i piccioni) e caratterialmente
titubante pulzella italica che non ha ancora deciso che uso fare dell’ascia di
guerra dissotterrata contro Putin per ossequio agli ordini di Biden.De La7 di Cairo e di Mentana basta ricordare che la
Dietlinde Gruber, detta Lilly, rappresenta, in versione altoatesina, il
Carlo Calenda televisivo e quanto a violenza verbale e a furori
bellici non ha rivali.Naturalmente il timore
per il riarmo europeo, considerato che tutte e due le guerre mondiali sono
scoppiate per conflitti sorti nel vecchio Continente (anche per colpa nostra e
degli antenati della signora Albrecth-Von der Leyen) meriterebbe più
attenzione, dopo le notizie apparse sui mass-media circa l’intento della
Germania di trasformare in una potente industria bellica la sua imponente
produzione automobilistica. E ciò senza dire delle preoccupazioni connesse
alla spesa da affrontare, in un periodo che, per l’Italia, non è
certo di “vacche grasse”. Non sembra che a tutto ciò ci sia rimedio.
La
contraddizione tra l’incremento delle spese militari e la necessità di
fronteggiare tempi difficili sembra essere una diretta conseguenza della
confusione mentale e comportamentale che oramai le democrazie occidentali
producono, come suol dirsi “in quantità industriale”, generando, oltretutto,
per fare tacere i dissenzienti, le stesse oscenità politiche, di tipo
repressivo, per anni attribuite solo ai regimi più torvi e dispotici di
governo.Non può negarsi, infatti, che la cosiddetta democrazia
Occidentale copre e garantisce ormai vere impunità e licenze di
personali persecuzioni a inequivocabili forme di dittature corporative tra
le quali spiccano quella dei giudici e dei giornalisti,
spregiudicatamente utilizzate da poteri occulti (ormai, transnazionali e costituiti
da spie e da generali felloni di ogni luogo dell’Occidente) per realizzare gli
obiettivi, spesso perversi, di uno Stato profondo (il cosiddetto Deep State)che
rappresenta una vera piovra che allunga i suoi tentacoli in tutti i Paesi
e si mostra capace di spietatezze e nefandezze anche maggiori di quelle
compiute altrove in Paesi nelle mani di bene
effigiati cosiddetti “tiranni”.In
realtà, la democrazia, anche quella nata nell’antica Grecia e
ritenuta, per communis opinio, “governo della maggioranza” (rispetto
al dominio dei pochi) ha sempre beneficiato di una troppo benevola “propaganda”.Essa, in buona sostanza, già all’origine prevedeva
solo che un limitato numero di cittadini, adulti e di sesso
maschile, corrispondente a un quinto della popolazione globale proponesse
leggi e votasse quelle di iniziativa di un organo esecutivo scelto, in
vario modo, dalla popolazione.
Il
vero e non comune pregio della vita collettiva in Grecia era che tutto avveniva
in un contesto di pensiero dominato da sofisti e filosofi presocratici,
contrassegnato e volto alla razionalità, maturata su basi empiristiche, e
costantemente sottoposto a esami e a continue verifiche sperimentali. Le
deformazioni di un tale genere di vita furono la conseguenza dell’avvento di un
duplice autoritarismo, fondato su concezioni assolutistiche: 1) l’intolleranza
fideistica delle tre religioni monoteistiche mediorientali sostenuta dai
sacerdoti del loro Dio e 2) l’aristocratica idea di Platone di un governo dei
migliori. Il
platonismo fu, poi, alla base dell’idealismo tedesco di fine Ottocento che
dette alla società Occidentale i due disastrosi regimi del nazi-fascismo e del
socialcomunismo, con capi ritenuti carismatici e indiscussi (rispettivamente)
come Hitler e Mussolini, da un lato, e Lenin e Stalin, dall’altro.È questa, come vi è noto, la mia teoria sui cinque
malfattori dell’umanità che rappresenta un’integrazione, un completamento di
quella dei tre indicati come tali da Baruch Spinoza.(Per esporre tale tesi solo ai miei neo-lettori, la
riassumo, in breve e in corsivo nel P.S.).
Domanda:
se fosse vero che gli Occidentali, oggi, si stanno avvedendo, anche se in
maniera confusa e indistinta che il coagulo di idee assolutistiche,
intolleranti, autoritarie, fondato su credi irrazionali e utopie irrealizzabili
comincia a scricchiolare paurosamente quale scenario può immaginarsi per gli
anni prossimi venturi? Risposta: l’assenza
di un pensiero libero che in nome della razionalità e del pragmatismo
a-ideologico delle scelte di vita collettiva possa contrastare l’irrazionalismo
di comportamenti assunti nel segno del sogno o dell’utopia continuerà,
prevedibilmente, a determinare un effetto molto grave: per combattere una delle
tre religioni imperanti ognuna delle altre due non avrà altra strada che
combattere per operarne la distruzione, affermando l’egemonia della propria;
per arrestare il cammino della Sinistra o della Destra, il cittadino
dell’Occidente non potrà scegliere altra strada che votare per l’uno dei due
opposti estremismi ideologici. “Tertium non datur”, perché un pensiero
a-religioso o a-ideologico non esiste se non in limitatissima misura. Nell’uno
e nell’altro caso, chi vince determinerà gli stessi identici effetti prodotti
dal perdente.L’irrazionalità, nella vita collettiva
come in quella privata, è una vera e propria disgrazia. L’Occidente,
razionalista, può solo lamentarsi come il Teodorico carducciano della
poesia “Sul castello di Verona” e dire: “Mala bestia è questa mia; mal cavallo
mi toccò”. Sperabilmente, senza aggiungere altro!
P.S. Riassunto
della mia teoria sui cinque malfattori dell’umanità. L’Occidente,
accogliendo nel suo seno (e imperniando su di esse la propria cultura) tre
rissose religioni mediorientali (ebraismo, cristianesimo e
islamismo) e optando, in luogo del suo sano monismo materiale iniziale (c’è un
mondo solo e, per quello che rappresenta, basta per consentire agli esseri
umani, privilegiati tra quelli viventi perché hanno la possibilità di
usare la ragione, di ritrovare in esso motivi edonistici di vita), per la
scelta emotiva fatta anche di un fantasioso idealismo dualistico, inutilmente
complicato e arzigogolato in utopie di preteso benessere che, realizzate hanno
portato, invece, solo a distruzioni e catastrofi umane, ha aggiunto
altri due spinoziani malfattori, i filosofi Platone ed Hegel. Per
colpa dei “cinque” pessimi “Maestri” gli abitanti della parte ovest del Pianeta
hanno vissuto, nella storia dei miliardi di anni della Terra, più di venti
secoli di “guerre sante”, di odi religiosi incontenibili, di genocidi e di
massacri ideologicamente motivati, sempre, astutamente e dialetticamente,
giustificati e presentati come necessari. Da
ultimo, gli ingenui Occidentali, dopo due disastrose “guerre mondiali” di cui
la seconda conclusasi con l’impiego di bombe atomiche ritenevano di avere
raggiunto l’oasi di una pace duratura, accettando di buon grado che soltanto
una “guerra fredda” costituisse una spada di Damocle sulla loro
testa. Oggi le cose stanno cambiando nuovamente in peggio. E le
marce per la pace sono ignorate dalla “propaganda” dominante.