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lunedì 7 aprile 2025

BESTEMMIE DI STATO   
di Romano Rinaldi




Sentendo la definizione di “Liberation Day” usurpata dall'inquilino della Casa Bianca nel giorno dell’imposizione di dazi sugli scambi commerciali col resto del mondo (tranne la Federazione Russa), coi noti e nefasti risultati sulle economie di tutti i Paesi coinvolti (non solo i passivi, anzi…), mi è venuto spontaneo considerare quanto sia fuori luogo qualsiasi analogia con quella giornata che in Italia ci apprestiamo a ricordare, nell’ottantesima ricorrenza, il prossimo 25 Aprile.
Si tratta, a mio parere, di una effettiva bestemmia. A maggior ragione in quanto quella vera Liberazione (dal Nazifascismo), fu conseguita dal nostro Paese e dal resto della tanto vituperata Europa, grazie al sacrificio di centinaia di migliaia di soldati Americani, di cui circa 90.000 morti per liberare l’Italia, a fronte di meno di un decimo dei combattenti delle forze di liberazione italiane, rimasti sul terreno. Si tratta dunque della peggior profanazione di una memoria che dovrebbe essere ritenuta sacra da coloro che si autodefiniscono patrioti e che sono gli effettivi custodi della nazione americana e delle sue Istituzioni (tutt’ora liberal-democratiche).
Non molto tempo fa, la portavoce del ministero degli esteri del Cremlino definì blasfema la similitudine fatta dal nostro Presidente della Repubblica tra le trattative di pace in Ucraina, intraprese dalle due superpotenze e la “soluzione” della questione dei Sudeti nella Conferenza di Monaco del 1938.
(https://libertariam.blogspot.com/2025/02/blasfemia-sui-generis-di-romano-rinaldi.html?m=1). Similitudine peraltro più che legittima da un punto di vista prettamente storico. Ora, di fronte alla definizione di Liberation Day del giorno più nefasto per le Borse di tutto il mondo che arriva dal Paese culla del capitalismo, non si tratta più soltanto di blasfemia ma di una vera e propria bestemmia di Stato. Evidentemente la cosiddetta verità alternativa, di cui fanno uso sistematico le autocrazie populiste della destra internazionale, sta soverchiando di gran lunga qualsiasi verità storica, civile, economica e persino religiosa. Evidentemente, gli autocrati si sentono custodi ipso facto della parola (il verbo) e del suo significato come in un nuovo inizio della creazione. Credo che presto qualcuno dovrà mettere mano alle camicie di forza.