Appello a Potere al
Popolo e ai promotori della campagna
“Stop rearmEurope” Il 21 giugno a Roma è necessaria una mobilitazione
unitaria contro la guerra, il riarmo e la NATO! La Nato ha iniziato
ufficialmente la discussione sui nuovi obiettivi di spesa militare dei paesi
membri e quanto sta discutendo è perfettamente in linea con i più che ventilati
piani di riarmo promossi da Ursula von del Leyen e dalla Commissione Europea.
Il Consiglio Atlantico sta esaminando le possibilità da concordare al summit
che si terrà a L’Aia dal 24 al 26 giugno 2025, summit che vedrà la
partecipazione i capi di Stato e capi di governo dei trentadue membri della
NATO, dei loro Paesi partner e dell’UE. La discussione partirà dalla proposta
statunitense promossa dal vicepresidente USA JD Vance, di raggiungere almeno il
5% del Pil in spesa per la Difesa, oltre il doppio rispetto al 2% attuale (che,
tra l’altro, buona parte dei paesi NATO non è ancora in grado di rispettare),
con il Segretario Generale della NATO Mark Rutte che, nel tentativo di tenere
insieme le posizioni dei 32 Stati membri, ha proposto che ogni Paese membro
della NATO dovrà impegnarsi a spendere almeno il 3,5% del Pil per sistemi
d’arma e di difesa ‘classici’, ossia truppe, mezzi e munizioni, e prevedere
l’ulteriore 1,5% per la prevenzione della guerra ibrida, i cyberattacchi ecc. Insomma,
la linea della NATO e della UE è chiara: bisogna investire e ancora investire
nella promozione della Terza guerra mondiale. Nel frattempo, il governo Meloni
cerca di far ingoiare a gran parte della popolazione italiana le proprie
politiche guerrafondaie obbedendo da buon cane da guardia agli ordini di
Washington, Bruxelles e Tel Aviv: dalle operazioni di “war washing” (vedi
l’evento/esercitazione Joint Stars for Charity promossa dal COVI di Roma), alla
propaganda della necessità di “adeguare le Forze Armate alle sfide dei nostri
tempi”, al silenzio sulle operazioni di guerra sporca promosse da agenti
stranieri su suolo nazionale, fino all’apertura ufficiale del bando per la
costruzione del nuovo comando NATO a Firenze in barba alle proteste e mobilitazioni
che da due anni coinvolgono la città. E a chi si ribella? Censura, intimidazioni,
DL Sicurezza!
Ma nel nostro paese l’opposizione a tutto ciò esiste, è diffusa e
capillare, è vivace e può trasformarsi in mobilitazione generale per cambiare
il corso delle cose, per interrompere la spirale della Terza guerra mondiale e
far saltare i piani dei guerrafondai e dei loro soci. La spirale della Terza
guerra mondiale può e deve essere fermata solo attraverso una decisa e continua
lotta contro la partecipazione del nostro paese ai conflitti in corso, contro
il sostegno allo Stato sionista d’Israele deciso più che mai a continuare lo
sterminio del popolo palestinese, contro le politiche di riarmo dell’UE e della
NATO. Negli scorsi mesi c’è stata un’ampia e sana reazione popolare e di forze
politiche, sociali, sindacali alle politiche guerrafondaie che il governo
Meloni promuove al soldo degli USA e dei vertici UE. Una reazione che ha
vissuto nelle centinaia di iniziative di base diffuse nel paese in ogni città e
provincia, nelle mobilitazioni di piazza e presidi, nelle iniziative di
carattere nazionale: 4-5-6 aprile promosso dal Coordinamento Nazionale No Nato;
la piazza del 5 aprile a Roma promossa dal M5S che ha visto una partecipazione
popolare ampia e variegata; il 12 aprile a Milano in solidarietà con il popolo
palestinese che ha visto 50.000 persone in piazza; il 25 aprile in cui molte
città si è animata e sviluppata la contestazione ai tentativi di delegittimare
il 25 aprile dando lustro ai sionisti, al regime banderista di Kiev e al PD che
regge il sacco al governo Meloni sulle politiche di guerra. Tutti questi
momenti hanno dimostrato che nel nostro paese è viva e vegeta la lotta di
resistenza alla Terza guerra mondiale, una lotta che animata da gruppi e
organismi variegati e multiformi ma che è possibile compattare e far marciare
uniti se i vari centri di mobilitazione popolare del paese sono disposti a
unirsi. Il prossimo 21 giugno a Roma sono state convocate due mobilitazioni
nazionali: una, convocata da Potere al Popolo e altri organismi che hanno
lanciato questa data a seguito dell’assemblea del 13 aprile scorso a Roma;
l’altra, convocata dai promotori della campagna “Stop rearm Europe” che
risponde ad un appello di numerosi organismi europei ed è stata lanciata in una
riunione internazionale, partecipata da oltre 90 organismi, lo scorso 5 maggio.
Due piazze per il prossimo 21 giugno sarebbero inevitabilmente disgreganti e
dispersive per l’ampio e diffuso fermento popolare che cerca un riferimento e
momenti di lotta unitari per scendere in piazza contro la guerra. Per questo
motivo l’appello esplicito ai promotori delle due mobilitazioni è quello di
dialogare e convergere per confluire in una piazza unica che raccolga e
valorizzi il malcontento e la volontà di protesta e riscossa di larga parte
della popolazione del nostro paese. Una piazza unica che non vuol dire
annacquare o modificare le parole d’ordine su cui ogni mobilitazione è stata
convocata, ma vuol dire combinarle per promuovere una mobilitazione popolare
unitaria e di riscossa, che risponda alle esigenze popolari, in cui ogni
organismo di lotta porti la propria identità e le proprie parole d’ordine. Non
c’è altra strada da percorrere che non sia quella della lotta di liberazione
dagli occupanti Usa-Nato e dagli speculatori della UE che intendono ingrassare
le proprie tasche sulla nostra pelle e dai governi e partiti a loro sottomessi
e convogliare in questa lotta il più ampio numero di persone possibile. Il
Coordinamento Nazionale No Nato lavorerà nelle prossime settimane per promuovere
la convergenza su una piazza unitaria, portando l’esplicita parola d’ordine di
farla finita con la NATO e l’occupazione militare del nostro paese e della
necessità di promuovere una vera e propria lotta di liberazione. Lotta di liberazione
che deve partire da ogni territorio e convergere in un’unica mobilitazione
generale a cui lavorare con pazienza, dedizione, alimentando la solidarietà,
superando gli steccati del settarismo e della concorrenza e sviluppando sempre
di più il coordinamento delle forze antimperialiste e pacifiste del nostro
paese. Il Coordinamento
Nazionale No Nato coordinamentonazionalenonato@proton.me https://www.noguerranonato.org/coordinamentonazionale