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sabato 17 maggio 2025

IL GUAZZABUGLIO
di Luigi Mazzella


 
La difficile pace in Ucraina. Ancora sull’artico 5° della Nato
 
In duemila anni di Storia l’Occidente degli irrazionalismi religiosi e politici di stramberie ne ha fatte molte ma l’ultima immaginata da un Presidente Statunitense, secondo osservatori americani, ai limiti della demenza senile non ha equivalenti. Che cosa ha fatto Joe Biden di tanto grave? Ha convinto i suoi servili fan della NATO a violare in modo eclatante l’articolo 5° del Patto Atlantico e a intervenire, con l’invio di armi e con altri sostegni, in una guerra tra la Russia e l’Ucraina. All’ insaputa delle popolazioni (e nella probabile ignoranza dei loro stessi governanti e consulenti diplomatici) quei Paesi Europei, che si erano uniti per evitare guerre nel vecchio Continente, sono scesi in guerra come “co-belligeranti” contro il Paese di un leader politico, accusato da Putin di nazismo. Grazie alla loro fornitura di missili, droni, carri armati, aerei supersonici di guerra, l’Ucraina ha combattuto per ben tre anni contro il gigante Russo e molte giovani vite di quel Paese “sono volate molto anzitempo all’Orco”. Alla guerra sui campi di battaglia si è aggiunto il delirio del turpiloquio, cui nessuno dei cobelligeranti si è sottratto dal più alto al più basso livello, involgarendo carta stampata e immagini televisive della “civile” Europa. Naturalmente, come in ogni luogo dove impazza un’ordinaria follia, anche in Occidente (come in ogni manicomio) possono esservi individui che hanno sprazzi di lucidità mentale. Uno di questi è stato, a mio giudizio, Donald Trump che come un personaggio della commedia napoletana, pur non sapendo né leggere né scrivere, si è tirato fuori dalla guerra, arrendendosi e issando bandiera bianca. Il neo eletto Presidente Statunitense ha fatto, poi, quel che fecero gli antifascisti nel Bel Paese quando riconobbero le buone ragioni di Albione e dello zio Sam, riconoscendo che la prima era tutt’altro che perfida e il secondo amico tradizionale dell’Italia. Trump  ha riconosciuto che Putin, dopo che tanti russi erano morti per combattere il Nazismo nella seconda guerra mondiale, bene aveva fatto a fermare i genocidi che i neo-nazisti di Azov avevano compiuto e stavano compiendo ai danni dei filo russi e russofoni delle zone ucraine di confine. Chiedere al neo eletto Presidente americano di fare di più uscendo clamorosamente dalla NATO e lasciando gli Europei sotto l’ombrello sforacchiato dell’articolo 5° male interpretato e letto da Biden e Ursula Von der Leyen, sarebbe stato, a giudizio di qualche raro saggio ancora esistente in Occidente, un “fuor d’opera”. Da cow-boy americano, il Donald ha fatto le irrazionalità tipiche dei “guapi”: ha promesso di fare il salto da “cobelligerante” a “paciere” e di escludere i Paesi Europei dalle trattative con Putin e Zelensky. Il che, in parole povere, significa: “farò solo io la pace e ne terrò fuori gli Europei che, come me, erano co-belligeranti, alleati dell’Ucraina e nemici a pari titolo della Russia.
Domanda: Che significa ciò, pensando e facendo uso della ragione? Che se Putin e Zelensky firmano la pace restano in guerra contro la Russia solo gli europei, armati sino ai denti con in testa, in prima fila, la Germania di Ursula? E, domanda ulteriore:  che farà la Meloni: sottoscriverà un nuovo “patto d’acciaio”?
Trump ha promesso di fare l’America grande e c’è da credere nelle sue parole fino a prova contraria. E l’Europa? Continuerà a infierire sul cadavere della Dea Ragione dopo averla (illuministicamente?) assassinata ai tempi del Terrore?