Ècontestato solo dai
suoi fautori più oltranzisti, portati all’offesa più che alla difesa il fatto
che la NATO ha fatto il suo tempo! Essa è stata voluta, nel 1949, dagli
Stati Uniti d’America, in primis, e poi da altri Paesi dell’Occidente; e ciò per
una duplice paura: a) la minaccia della guerra fredda, aggravata dalla presenza
del Patto di Varsavia del 1955 e b) l’espansione de Comunismo per effetto
dell’avanzamento dell’Unione Sovietica. Oggi: 1) La
Guerra Fredda è generalmente considerata conclusa tra il 1989 e il 1991, con
l'implosione del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione
Sovietica; 2) Il Patto di Varsavia si è sciolto, essendo finita
lacontrapposizione politica, ideologica e militare tra
l’Occidente e l’Unione Sovietica; 3) Il Comunismo è solo
nei programmi di qualche partito politico Occidentale, nostalgico del marxismo
e portato agli estremismi (che sono in pari misura di destra e di sinistra,
perché originati dalla stessa matrice filosofica teutonica di fine Ottocento). Orbene,
i napoletani che hanno normalmente una buona attitudine psicologica, utile per
capire la gente, non a caso, nella “smorfia” hanno dato il numero 90 (la punta
più alta nel gioco del lotto) alla “paura”.
E
di paura in Occidente vivono i “guappi di cartone” (come dicono sempre a
Napoli): ve ne sono molti in Europa tra gli esponenti della classe
politica. Questi governanti (al tempo stesso versipelle e guasconi) dopo
l’attacco sferrato dalla Russia contro l’Ucraina dei battaglioni nazisti Azov
di Zelensky per arrestare il genocidio di filorussi e russofoni nelle zone di
confine ( e ciò a dispetto di ben due accordi sottoscritti a Minsk) hanno
ritenuto di interpretare a modo loro l’articolo 5 del Trattato del Patto
Atlantico. Non
essendovi, infatti, la condizione di un attacco contro uno Stato membro
della NATO (che legittimava un intervento militare “difensivo”) hanno deciso,
con un cavillo da “pagliette” di pretura di provincia, di poter sopperire
all’invio di uomini (spesso del tutto privi di addestramento e soprattutto di
volontà bellicosa) con la fornitura di missili, carri armati, aerei e bombe di
ben più rilevante potenza distruttiva e di facile agibilità da parte di militari
istruiti da Azov.Allo stato, dato che
nonostante l’opposto orientamento degli Stati Uniti, per quei governanti “la
guerra continua” (come per Badoglio, ai suoi tempi) quegli invii di armi
altamente distruttive fatti di Meloni, Crosetto Macron & co,
rappresentano un ostacolo evidente per una pace che alla Russia risulta non
voluta dai Paesi Europei.
Con buona evidenza, non si può firmare un
trattato di pace se un co-belligerante, sia pure subdolamente mascherato, si
sente e dichiara di essere tuttora in guerra.In
realtà Trump dovrebbe seguire il suggerimento di Elon Musk non solo per
l’abolizione dei dazi ma anche per l’uscita dalla NATO.È comprensibile che egli, probabilmente, intenda
farlo dopo la sottoscrizione della pace in Ucraina, ma se il comportamento dei
governanti europei (compresa la Presidente sedicente “sua amica”) ritarda quel
momento, non credo che debba attendere molto tempo ancora prima di venire
incontro al desiderio di pace (e finalmente di neutralità) che sembra prevalere
ormai in un Occidente che ha già sofferto tanto per l’irrequietezza ricorrente
e ciclica dei suoi governanti Europei.