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domenica 11 maggio 2025

SPIGOLATURE
di Angelo Gaccione
 
Albero di alloro

Acri. Nuvole, cielo, piante, luce e colori.

Gli elementi più amati della mia città non mi hanno mai deluso e continuano a sorprendermi positivamente anche a distanza di anni. Puoi giungervi a ridosso della Pasqua in una tarda sera con un tempo freddo e piovoso, e già all’indomani la luce del mattino ti regala un cielo cobalto striato da una quantità di nubi filiformi dal bel colore bianco che nessun pennello d’artista riuscirebbe a riprodurre. Se dal balcone spingi lo sguardo sulla collina di fronte, l’impasto e le tonalità di verde che sovrastano le abitazioni rivelano la straordinaria forza vitale di una vegetazione che si oppone ad ogni intrusione umana, ad ogni offesa urbana. È come se volesse dire: “Qui comanda la mia potenza e i vostri sforzi per dominarmi sono vani”. Giù in basso, invece, i filari di platani sono spogli e non schermano il viavai continuo delle auto e degli altri mezzi di trasporto. Quello che possiamo considerare un piccolo giardino incolto, annovera alberi fra i più diversi, e al di sopra di un muro di contenimento, fra la vegetazione spontanea in parte ancora verde, si fanno notare alcune piante di fichi già cariche di boccioli dei cui frutti io sono ghiottissimo. A Milano di fichi come i nostri non c’è nemmeno l’ombra e nei supermercati sono inguardabili, tanto sono meschini. Sono piante messe a dimora da alcuni abitanti della palazzina che mi ospita, e sono sempre loro che hanno fatto diventare splendido l’albero di alloro, che in questo rettangolo di verde domina incontrastato e spande il suo magico afrore.


Ginestre

Se mi spingo appena fuori dal centro urbano è un trionfo di fiori gialli di ginestra “abbarbicati a costoni”, come dicono i versi di una mia poesia dedicata a questa città. E se si percorre in auto qualche chilometro lungo la strada tutta curve per dirigersi oltre il Calvario, lasciandosi la vallata del Càlamo sulla sinistra, ci si può imbattere qua e là in “isole” di campi fitti di fiorellini selvatici dai mille colori che nascono spontanei. Sono colori così incredibili e luminosi che forse solo qui, in questa parte di Calabria benedetta, sono possibili.