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martedì 10 giugno 2025

RANCORI
di Luigi Mazzella


 
Bisogna credere a Jimmy Fontana o pensare che i tempi sono troppo cambiati per cantare ancora la sua canzone? Per chi è convinto e preoccupato della piega sempre più drammatica che sta prendendo l’irrazionalismo Occidentale, per chi non parteggiando passionalmente (e spesso ciecamente) per l’uno o per l’altro fanatico appartenente o seguace acritico di una delle “cinque follie” ideologiche (religiose o politiche) che rendono caotica e invivibile la nostra esistenza, per chi, in buona sostanza, non ha portato, con un atto di pura fede, il proprio cervello a uno dei “centri di ammasso” esistenti nella parte ovest del Pianeta, per chi, fuor di metafora, non rifiuta di  adeguarsi passivamente a unavolontà non propria ma altrui,  per chi, per pigrizia o incapacità rinuncia a ragionare con la propria testa, per chi è diventato aduso ad aderire ciecamente (id est: in modo del tutto non ragionato) a idee altrui,  diventa impossibile sfuggire al fascino perverso della rissa (sia pure solo verbale e non concretantesi in una fisica aggressione).
La ricerca dei motivi  per uno scontro è ricca di risultati. Le cinque irrazionalità dell’Occidente parlano, con accentuazioni diverse ma unidirezionali, di amore per il prossimo, di solidarietà per i meno fortunati, di tutela dei cosiddetti diritti umani, di pace e di benessere diffuso ma in pratica l’odio ha la meglio e si attua con la guerra agli infedeli, la ricchezza di sacerdoti di Dio e di uomini di nomenklature di varia specie ideologica è straripante e il benessere è tutt’altro che diffuso,dei diritti umani si parla con frequenza ma solo perché sono sistematicamente violati. Naturalmente in una parte di mondo dove locupletazioni immense, lager, gulag, foibe, privazioni sottolineano il fallimento di tutte le fole raccontate ai quisque de populo, la rissa diventa la cifra di riconoscimento di una società sull’orlo della sua distruzione.
Difficilmente, chi alterca si preoccupa degli effetti dell’aspra e violenta contrapposizione dialettica di cui si rende protagonista: ignora di dare colpi di vanga per lo scavo di una “fossa comune”.
Il polemista incallito si compiace dei suoi colpi bene  assestati, degli insulti e dei vituperi che rivolge al suo duellante (o più avversari) del momento, non si rende conto che la volgarità degli epiteti usati, spesso solo per dare sfogo a un odio irreprimibile, lo porta lontano  da un dibattito che solo impropriamente può definirsi politico.



Il recente litigio tra Trump e Musk ha dato la stura a fuochi d’artificio terminologici ancora più ineffabili. L’homo occidentalis non ha esitato a buttarsi nella mischia a capofitto. Tra le sue follie più recenti v’è l’intelligenza artificiale che dà le risposte più banali, perché la “cultura” di cui è stata dotata non può essere che la stessa che imperversa in Occidente da duemila anni con le sue utopie irrealizzabili, i suoi divieti contro-natura, le sue favole per bambini ritardati e via dicendo. Alla domanda su chi ricada la colpa dello scontro tra Elon e Donald, Grok il chatbot di intelligenza artificiale sviluppata nell’azienda di Musk ha accusato proprio il suo papà, ma il disaccordo di molti “notisti” politici è stato subito evidente. La domanda sorta più frequentemente in chi si è occupato dell’argomento munito di paraocchi ideologici ha riguardato l’asserita impossibilità dell’attuale Presidente degli Stati Uniti di impicciarsi della pace in Ucraina se deve farsi perdonare fornicazioni di molti decenni fa, fatte con la complicità di Epstein e Ghislane, noti “perturbatori” della morale del casto Occidente.
Domanda
: che la rissosità degli Occidentali non sia solo la riprova del “tramonto” così lucidamente previsto da Spengler? Che cosa ci si può aspettare da leader politici eletti da masse invelenite, inferocite, orientate da odi religiosi o ideologici che tolgono ogni possibile visione lucida dei problemi sul tappeto per suggerire unicamente invettive acrimoniose e trucide? Quali suggerimenti utili ci si può attendere da chi si dimostra solo capace di odi e di rancori?