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mercoledì 17 settembre 2025

ABBIAMO VISTO E ABBIAMO SAPUTO
di Angelo Gaccione


 
Nessuno, uomo o donna di questo tempo, può accampare scuse. Nessun uomo o donna di questo tempo può dire di non aver visto e saputo. A nessun uomo o donna di questo tempo è dato lavarsi la coscienza. Può darsi che la guerra nucleare che Stati e Governi stanno “volonterosamente” preparando ci cancellerà tutti e non rimarrà memoria della vergogna di questo tempo infame, ma se a breve non dovesse accadere, nessuno, davanti al genocidio del popolo palestinese scientemente organizzato dal governo dello Stato criminale di Israele, potrà dire di non aver visto e saputo. Tutti abbiamo visto e saputo che uno Stato criminale chiamato Israele, ha preparato scientemente la distruzione, ha organizzato scientemente il genocidio, ha fatto la guerra ad anziani, donne, bambini inermi sterminandoli senza colpa alcuna; ha bombardato scientemente medici, ospedali, case e scuole. Ha scientemente affamato esseri umani inermi, li ha deprivati di cibo e di acqua, ha fatto il deserto ovunque il suo criminale esercito ha messo piede, ha devastato alberi e colture, ha annientato tutto e li ha costretti a diventare miseri, ad elemosinare una manciata di cibo e un sorso di acqua.


 
Questo Governo e questo Stato criminale, appoggiato dalla Nazione più guerrafondaia della storia del Novecento in poi: gli Stati Uniti d’America, ha commesso una sola dimenticanza: non ha impresso sulle carni di questi esseri umani il numero di matricola che i nazisti avevano impresso ai prigionieri dei campi di sterminio. Erano un numero questi esseri umani nella mente del Governo e dello Stato criminale di Israele, un numero da cancellare dalla faccia della terra, e lo hanno cancellato. 



I responsabili non ne hanno sentito il peso e l’orrore, ed hanno continuato come se niente fosse, a recarsi nelle loro sinagoghe, a pregare davanti al Muro del Pianto, a battersi il petto per il loro Dio con le mani sporche di sangue. Pregavano e massacravano con la stessa disinvoltura, e con la stessa disinvoltura ordinavano al loro esercito di eseguire il genocidio, di fare il deserto intorno a loro.