Le bambine e i bambini di
Gaza hanno
attraversato il confine di questo mondo,
il loro. Sono trascesi nella
voltura adulta e le immense porte di
questo confine si sono chiuse, con
serrature, le cui chiavi sono sciolte dalle
bombe che planano su diloro. Sentono
nei loro cuori il fuoco della vita, una passione
esplodente nei sognanti occhi. Le
bambine e i bambini di Gaza non sentono
la compassione del mondo, camminano
malnutriti dentro le fiamme per
salvarsi dalla morte; è stata strappata loro l’anima,
e questo genocidio si riversa nello
scolasticidio, dove le parole si riempiono di
lacrime, di solitudine, di analfabetismo. Con gli
occhi desertificati, si recide la voglia di
libertà portata nelle parole che non si
leggono nelle scuole rase al suolo, ruderi nel
vuoto dei loro occhi, vuoto
di questa umanità.