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sabato 27 settembre 2025

LE VELE DI FLOTILLA

di Zaccaria Gallo


Io so che ci sono barche che rimangono nel porto
per paura che correnti le portino via con troppa forza.
 
E so che vi sono barche che s’ossidano nel porto
Quando mai fuori hanno rischiato una vela.
 
So che ci sono barche che dimenticano di prendere il via,
hanno terrore del mare a forza di invecchiare
e i flutti, mai, le hanno mai altrove allontanate,
e il loro viaggio prima ancora di cominciare è terminato.
 
So che ci sono barche a tal punto in catene
che hanno dimenticato come fare a liberarsi.
 
So che ci sono barche che rimangono a oscillare,
per esser certe, davvero, di non capovolgersi.
 
So che ci sono barche che vanno a due a due,
per fronteggiare la paura se la tempesta le aggredisce.
 
E so di barche che si scrostano un poco
sulle strade dell’oceano ove le conduce il loro gioco.
 
E so che ci sono barche che non hanno mai smesso
di riposare, ancora un giorno della loro vita,
e che non hanno timore di lanciarsi, spesso,
fianco a fianco, un momento, per ritrovare se stesse.
 
So che ci sono barche che tornano in porto,
strappate dappertutto, ma più coraggiose e più forti.
So che ci sono barche allegramente traboccanti,
quando anni di sole hanno condiviso.
 
So che ci sono barche che tornano dall’amore
quando hanno navigato fino al loro ultimo giorno,
senza mai piegare le loro ali di giganti,
perché’ hanno il cuore a misura d’oceano.
 
(di Jacques Brel. Trad. di Zaccaria Gallo)