L’ULTIMA GENERAZIONE

Il Liceo Classico Galileo
Lunedì
15 settembre primo giorno di scuola a Firenze: davanti al Liceo classico Galileo un nuovo appuntamento di ‘dialogo in strada’ con l’associazione di volontariato
Idra.
Frequentavano
la terza elementare quando scattò il lockdown, a marzo 2020, i ragazzi che lunedì
15 settembre incontreranno la scuola media superiore.
Erano a metà percorso delle medie quelli che a
giugno saranno chiamati all’esame di maturità.
In mezzo a tutti gli altri
Una generazione massacrata dal terrorismo mediatico,
dalla disarticolazione delle relazioni e degli affetti, dalla tortura della
didattica a distanza, da una scuola trasformata in caserma, dal ricatto del green
pass e delle condizioni capestro di contorno. Delle conseguenze nefaste sulla
vita e i diritti dei nostri cuccioli hanno dato conto da subito imponenti conferme
statistiche, mediche, pedagogiche, giudiziarie. A compimento dell’opera, caduto
l’alibi dell’emergenza sanitaria, incassati dalle multinazionali farmaceutiche i
profitti attesi e consolidato l’imprigionamento digitale delle coscienze,
governi, apparati industrial-militari e mass media hanno provveduto ad
aggiornare il gigantesco esperimento di ingegneria sociale avviato agli inizi
del decennio con una nuova batteria di emergenze mediaticamente costruite, funzionali
alla concentrazione dei poteri, all’elusione dei controlli e all’aggiramento dello
stato di diritto, interno e internazionale.
Ad attendere nelle scuole gli oltre sette milioni di
bambini e ragazzi che in questi giorni riprendono contatto con le strutture
educative nel nostro Paese, l’emergenza che meglio chiude il cerchio della
distruzione delle relazioni fra le persone, nella misura in cui tende all’annientamento
delle persone stesse: la nuova impetuosa cultura della guerra e del riarmo, e
il corrispettivo degrado dello stato sociale, della qualità della vita, dei
diritti delle comunità. Un’atmosfera che si respira da un pezzo nella
quotidianità della vita civile grazie anche ai buoni uffici della cosiddetta informazione,
oramai quasi universalmente impegnata nel ruolo di megafono copia-incolla delle
veline dei differenti Palazzi, e nella censura e manipolazione attiva e creativa
dei dati, delle fonti, dei fatti.
Riuscirà la Scuola ad adempiere - accerchiata com’è
da questo universo di spinte distruttive - al proprio ruolo etico e storico di promotrice
di una formazione libera e critica delle coscienze? Saranno i nostri educatori,
maestri, professori, custodi, amministrativi e dirigenti in grado di praticare
la disobbedienza e il cambiamento tutte le volte che l’obbedienza non si presenterà
più con le vesti della virtù?
