LUTTI NOSTRI
di Angelo Gaccione
Addio al nostro amico e collaboratore Adamo Calabrese.
“Angelo, il
tuo caro amico Adamo è mancato ieri”. Questo il lapidario messaggio giuntomi
ieri 31 agosto via WhatsApp, mandatomi dal fratello Vito per annunciarmi la
scomparsa di Adamo Calabrese. I lettori di “Odissea” avevano quotidianamente
sotto gli occhi l’immagine della sua Madre Coraggio antimilitarista e
nemica delle guerre appena aprivano il giornale, e continueranno a vederla
tutte le volte che continueranno a farlo. È la donna sbilenca che si regge su
un piede solo, in precario equilibrio, ma che continua a battere sul tamburo
per incitare alla lotta, per svegliare le coscienze, che Adamo aveva voluto
disegnare per noi quando il giornale da cartaceo divenne strumento della Rete.
Adamo ha disegnato a lungo per noi e illustrato numerosi scritti, soprattutto
racconti. Realizzò anche le tavole a corredo della mia fiaba contro il potere “Vietato
ridere” pubblicata su “Rivista A”, e la copertina dell’intera raccolta di fiabe
che uscì in volume nel 2017 sotto il titolo L’Orologio di Mastro Hanus.
Adamo non era un semplice illustratore, era un artista geniale e
originalissimo.
Ci conoscemmo quando nel 2000 la Viennepierre ripubblicò un suo
vecchio romanzo, Il libro del Re, che non solo recensii, ma andai a
presentare in diverse occasioni. Io allora ero un autore della Viennepierre e
avevo già pubblicato con quella editrice. Diventammo amici e veniva ai vari incontri
che organizzavamo nella sede di “Odissea” in via Lattuada e negli altri luoghi
di cultura della città. Scriveva racconti e coltivava uno spassionato amore per
il teatro, io partecipai volentieri alle sue messe in scena; ne ricordo una in
un singolare spazio sulle rive del Naviglio ispirata al personaggio del Don
Chisciotte, Dulcinea, e la nota che ne scrissi si trova ora nel volume: A
teatro con amore – Milano e i suoi teatri 1982 – 2018. Fu una serata
memorabile e si concluse con una specie di banchetto conviviale assieme a
pubblico ed attori. Ci telefonavamo di continuo e ci incontravamo spesso; la
vicenda del Covid fu dolorosa per tutti e molto di più per lui e le sue vicende
familiari. Poi arrivò il Parkinson, e le
cose peggiorarono: scrivere e disegnare per uno scrittore e un artista sono
tutto… potete immaginare che cosa dovesse sentire Adamo dentro di sé. I suoi
cartoncini sono arrivati al mio indirizzo di casa finché ha potuto e non
mancavano mai a Natale. A Mirella disegnò un gatto che sta ronfando beatamente disteso
su un libro la cui costa porta Leo Pardi; è del 2015 e la dedica è questa:
“Adamo per Mirella”. Da quella data teniamo il cartoncino con il disegnino a
colori su uno dei ripiani della libreria; vicino c’è quello in bianco e nero
realizzato per me, è una deliziosa orchestrina composta da quattro suonatori e
sul retro ci sono gli auguri natalizi scritti a matita. Continuano a tenerci compagnia
e ci ricordano la dolcezza e l’intelligente ironia di Adamo, il nostro
Stradivarius Radesky, come spesso si firmava.
*
Alcuni dati su Adamo scritti dal fratello Vito
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Disegno di Adamo Calabrese
per Odissea (2012)
Adamo era del 1936 (29 gennaio), aveva 89 anni. Da circa 10 anni soffriva
del morbo di Parkinson. Tre anni fa ha rinunciato alla docenza presso le
UTE per l’aggravamento della malattia, la voce si affievoliva, la memoria si spegneva
velocemente. Quest’anno la malattia l’ha attaccato duramente. È stato
ricoverato diverse volte in ospedale per curare infezioni insorte nei mesi di
giugno e luglio. Ai primi di agosto è stato trasferito alla RSA di Via Ornato a
Milano, nel reparto lunga degenza. Accertato il progresso disastroso della
malattia e l’acuta sofferenza di Adamo, è stato dichiarato malato terminale. È
stato assistito secondo un protocollo da hospice. Si è spento il 30 agosto
alle 16:30.
Le esperienze con Odissea le conosci meglio tu. Ciao
Vito Calabrese
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Disegno di Adamo Calabrese per Odissea (2012) |